”Ti ho posto al centro del mondo affinché tu possa contemplare meglio ciò che esso contiene. Non ti ho fatto né celeste né terrestre, né mortale né immortale, affinché da te stesso, liberamente in guisa di buon pittore o provetto scultore, tu plasmi la tua immagine." Le ricerche in tema di allenamento legato alla longevità ci suggeriscono sempre più di sviluppare una pratica corporea. Questo, a nostro avviso, comporta la gestione del corpo in quegli ambiti che risultano gravati da tensioni o che ci si è abituati a tenere poco in considerazione a causa di abitudini maturate negli anni. Qualunque sia la causa che ha portato a una difficoltà di miglioramento della propria forma, resta il fatto che muovere il corpo nelle sue reali possibilità richiede sì allenamento, ma anche una maggiore competenza che passa attraverso l’ascolto delle parti che vengono messe in gioco quando si vuole evolvere. Il beneficio di un esercizio fisico passa attraverso la mente, a questo aspetto abbiamo dato il nome di Narrazione Corporea, poiché coinvolge tanto il piano fisico quanto quello mentale. Saper condurre parti del corpo a muoversi in modo mirato, così da smuovere le posture, è in effetti qualcosa che somiglia molto a un’azione espressiva guidata. Per comprendere maggiormente questo piano di osservazione, risulta importante partire da due presupposti:
È sorprendente come, in un tempo in cui viene costantemente ripetuta l’importanza dell’esercizio fisico, ci si renda conto molto meno di quanto esercitarsi a muovere il corpo nella direzione corretta risulti più faticoso di quello che sembra. E non solo per mancanza di motivazione, quanto piuttosto per il fatto che ci si trova davanti ad ostacoli prodotti da atteggiamenti corporei normalizzati, i cosiddetti compensi, costruiti per sostenere le aree che percepiamo come deboli. Può sembrare un discorso che si risolve affidando ad un trainer bravo il proprio allenamento, ma ciò che si vuole sottolineare è di più ampio spessore: serve sicuramente venire indirizzati e impostati, ma la ripetizione dei movimenti utili a creare un allenamento individuale passa attraverso una buona capacità di ascolto e può essere indotta solo fino ad un certo punto. Spesso subentra l’idea che più gli esercizi vengono sviluppati in velocità, migliori siano i risultati di allenamento. Questo è vero solo in parte: esiste un allenamento cardio che dà i suoi frutti, ma nei termini di una migliore prospettiva di vita, sviluppare una sorta di corazza muscolo-scheletrica risulta essere un obiettivo primario. IL CONTROLLO POSTURALE STATICO E DINAMICO Perché è importante l’equilibrio? Quando ci muoviamo, a volte, può capitare di avere la sensazione di poco equilibrio e, sbadatamente, di cadere. Cosa accade nel nostro corpo e perché, con il passare degli anni, questa instabilità aumenta e peggiora? La postura è il mantenimento di una posizione del corpo contro quelle forze interne ed esterne che intervengono a rendere l’equilibrio instabile. La struttura scheletrica dell’uomo è stabile quando la muscolatura interviene grazie al controllo motorio del sistema nervoso centrale, dal quale si origina il movimento. Conservare la postura richiede costantemente una tonicità che mantiene viva la memoria muscolare. Per comprendere i meccanismi che intervengono nel controllo posturale e sull’equilibrio, è stato introdotto il concetto di propriocezione, un flusso di segnali che nascono dai recettori periferici per raggiungere i centri nervosi deputati alla contrazione muscolare. Attraverso i riflessi inconsci e il senso cosciente della posizione, si realizza il sistema dell’equilibrio statico e dinamico del corpo. L’efficienza di questi sistemi è il presupposto essenziale per garantire adeguate capacità di movimento a tutte le età. Pertanto, l’esperienza motoria attraverso l’allenamento finalizzato all’equilibrio e alla postura:
L’insidia maggiore sul piano dell’equilibrio è infatti legata al ruolo che l’attività muscolare ha nel corpo di ognuno. Ma non è solo sull’equilibrio che il muscolo esercita una funzione benefica. Spesso si associa il miglioramento fisico con la riduzione della percentuale di grasso corporeo, come se questo risolvesse tutto. In realtà, anche dimagrendo, permangono problemi di equilibrio e postura. Un allenamento orientato al tessuto muscolare, che non svolge solo una funzione di rivestimento, ma è un vero e proprio traino metabolico, è fondamentale per:
Due passaggi fondamentali:
La motivazione non è costante, va e viene, ma si rafforza con una nuova identità che si trasforma attraverso l’uso consapevole del corpo. Il tema della Narrazione Corporea coinvolge una visione nuova della natura umana, che dissolve i confini tra dimensione somatica e mentale. Tutto questo migliora la tenuta corporea e contemporaneamente sfuma sintomi quali l’ansia e la depressione, i quali hanno correlati corporei precisi come algia e affaticamento cronico. “Il dolore, come le emozioni e lo stress, sembra essere una di quelle costruzioni elaborate dall’attività del cervello nel suo complesso. Il cervello prevede male, in modo continuo, i bisogni metabolici. Il corpo e il cervello funzionano come se si dovesse contrastare un’infezione, o guarire da una lesione, quando non sono in corso.” (L. Feldman Barret, “Come sono fatte le emozioni”, pp. 321 e 327) Queste riflessioni ci portano a comprendere che il cervello costruisce le esperienze per potersi basare su predizioni. Tuttavia, non è detto che le corregga automaticamente. Un approccio mente-corpo attraverso l’allenamento consapevole diviene un potente strumento di trasformazione personale e benessere duraturo. Letture correlate:
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