TRASFORMAZIONE

La vera conoscenza del mondo non è "per sentito dire", per essere stati informati, ma per aver vissuto "sulla propria pelle", per esservi stati, per avere realizzato mediante esperienza. (G.Valli, Lo Specchio Infranto)
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Medusa, ovvero un tuffo nell’anima: il contatto con ciò che è difficile percepire dentro se stessi. 

Ogni persona convive con una parte nascosta che si muove nella penombra, e che da tale angolazione guida la propria esistenza. Il confronto con questo aspetto consente una rilettura della nostra natura individuale, un’evoluzione dei nostri vissuti profondi.
La storia-simbolo di Medusa è rilevante per il riconoscimento di ciò  che neghiamo di noi stessi, ma soprattutto per il potere trasformativo che tale aspetto presenta dentro ogni vita.
C.G. Jung considera il mito lo strumento attraverso il quale gli antichi si mettevano in contatto con la propria anima, lo stimolo ed il desiderio insito in ogni individuo di decifrare la propria interiorità.

Dal rispetto per ciò che si muove e si agita nell’ombra delle nostre vite si crea una nuova capacità; essa porta ad affrontare prove esistenziali ma guidati da immagini dell’inconscio duttili e chiare. Bisogna guardare sé stessi e gli eventi da quest’ottica, consentire l’allenamento ad una forza solida e di spessore.

A questo scopo, due volte l’anno il Gruppo-Studio di Alfabetizzazione Emotiva si propone un corso di esplorazione profondo di questo tema attraverso un ritmo vivace e brioso che attiva i livelli percettivi utilizzando vari canali per favorire l’esperienza ed arricchire lo scambio tra sé e con gli altri.
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