La psicosomatica è un ramo della medicina che pone in relazione la mente con il corpo, ossia il mondo emozionale e affettivo con il soma (il disturbo), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che l’emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.
I disturbi psicosomatici sono suddivisibili in due gruppi: i disturbi psicosomatici primari e secondari.
Nei disturbi psicosomatici primari è presente una disfunzione biologica, ad esempio nei disturbi metabolici. L'elemento psicosomatico sta nell’esacerbazione emozionale del sintomo già esistente.
Ad esempio, un bambino che soffre di asma può avere dei gravi e ricorrenti attacchi d'asma in risposta a stimoli emotivi più che fisiologici, in questo caso può essere chiamata "asma psicosomatica". Questo non implica in alcun modo un'eziologia psicologica per il disturbo originale. Nei disturbi psicosomatici secondari, invece, non può essere dimostrata alcuna disfunzione biologica all'origine dei sintomi. L’elemento psicosomatico è evidente nella trasformazione dei conflitti emotivi in sintomi somatici. Questi sintomi si possono fissare in una malattia grave e debilitante come l'anoressia o in sintomi meno gravi, ma comunque fastidiosi, come la colite spastica, la gastrite cronica e molti altri. Approfondimenti:
La ricostruzione-riparazione dei vissuti emotivi
Parlando di "ricostruzione-riparazione" dei vissuti emotivi, si fa riferimento a delle istanze inconsce ed a una loro progressiva maturazione affettiva resa possibile dall’acquisita conoscenza di Sé. Nell’uso della psicoterapia non si tratta solamente di curare un sintomo quanto di ottenere un più alto grado di "ricostruzione" del SÉ. Il fine della psicoterapia è quello del raggiungimento di un benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l’eliminazione o assenza di una malattia. La Dr.ssa Pancallo, partendo dalla sua specializzazione nella Psicoterapia di Gestalt, si è costruita nel tempo un percorso di studi, consulenze e pratica clinica per arrivare ad una metodologia di psicoterapia denominata "Alfabetizzazione Emotiva". Il concetto fa riferimento alle teorie di Howard Gardner sulla pluralità delle forme d’intelligenza e di Daniel Goleman sulla cosiddetta intelligenza emotiva; in sintesi la capacità di esprimere le proprie emozioni e di saper riconoscere quelle altrui, dando spazio ai sentimenti e non solo alla ragione.
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