Può sembrare una argomentazione scontata parlare di movimento in merito ad un percorso che propone un’attività corporea, in realtà una visione più approfondita del muoversi rappresenta una riflessione molto utile ai fini di un dialogo corpo-mente. Partiamo da un concetto iniziale: il corpo nel momento in cui si muove lo fa sempre in rapporto a qualcosa, e questo qualcosa è da intendersi come qualcosa di esterno e d’interno.
0 Comments
David Sinclair è un biologo di Sydney che ha conseguito la laurea in scienze e il dottorato di ricerca presso l'Università australiana del Nuovo Galles del Sud (NSW). Ora è professore nel Dipartimento di Genetica e co-direttore del Paul F. Glenn Center for the Biology of Aging presso la Harvard Medical School. Ha anche un laboratorio nella sua alma mater UNSW. Il suo lavoro si concentra sull'invecchiamento umano e su come rallentarlo o addirittura fermarlo. Ciò include lo studio di molecole come il resveratrolo, il dinucleotide di nicotinamide adenina (NAD) e proteine come le sirtuine, che hanno tutte un ruolo negli aspetti di longevità.
“Il corpo conserva le tracce se la memoria del trauma è codificata nelle emozioni sconvolgenti e di crepacuore, nei disturbi autoimmuni e nei problemi muscolo-scheletrici, e se la comunicazione viscere/cervello/mente è la via maestra per la regolazione emotiva, ciò richiede un radicale mutamento nel nostro modo di concepire la terapia.”
(B. Van del Kolk “Il corpo accusa il colpo) Nell’intraprendere un percorso di narrazione corporea è importante approfondire il concetto di postura intesa come posizionamento del nostro corpo nello spazio che occupa quotidianamente. La terapia deve tener conto del fatto che, come sistemi complessi, abbiamo bisogno di facilitare l'interazione flessibile tra le reti operative della mente.
In questa fase attraversata dal rischio pandemico può risultare importante riflettere sul ruolo dello stress sul sistema immunitario, in particolare su come lo stress cronico crei le condizioni per un indebolimento della risposta immunitaria.
Il danno neurologico da covid, a lungo termine, sarà il fattore più preoccupante. La ricercatrice galiziana Sonia Villapol, in una intervista apparsa nelle colonne de El Pais, avverte che ci sono più di 50 effetti persistenti causati dal coronavirus e che il danno che, a lungo termine, sarà il più preoccupante riguarda proprio l’aspetto neurologico.
|
NEWSSTUDIO PANCALLOLa Dr.ssa Anna Pancallo, psicologa-psicoterapeuta è iscritta all’Albo Regionale Veneto, è specializzata in Psicoterapia della Gestalt, titolo conseguito presso la Fondazione Italiana Gestalt di Roma. Svolge l’attività dal 1993 e opera negli studi di Treviso e Mantova. Categories
Tutti
Archives
Gennaio 2023
|
NOTE LEGALI e CONDIZIONI DI UTILIZZO
I termini e le condizioni di utilizzo del sito web si applicano nel momento di accesso e/o utilizzo di questo sito web. Per saperne di più leggi la pagina note legali e condizioni di utilizzo del sito. |
PRIVACY e RETARGETING
Questo sito web usa Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico, inoltre utilizza il pixel di tracciamento di Facebook per fare retargeting. Per saperne di più leggi la PRIVACY POLICY. |