L’Alfabetizzazione Emotiva comporta andare oltre la comprensione logica di ciò che proviamo, allenarsi a percepire il proprio sentire e riuscire ad utilizzarlo in rapporto all’esperienza personale.
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Quando il grande Iósif Aleksándrovich Brodsky dal podio di Stoccolma, in quel lontano 1987, nella lettura del suo discorso per l'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura, testo che ha assunto un significato altamente simbolico nel definire questo poeta, affermò che "l’estetica è la madre dell’etica", tutti avvertirono un fremito benefico che scosse tutto il corpo. Così, almeno, riportarono i commentatori presenti. Ma cosa avranno precisamente capito in quell'istante i presenti, e i posteri, di tale affermazione atomica? Cosa c'è di vero, di contraddittorio o manipolato in tale editto? E poi, che solco traccia nelle nostre menti tale frase e quale spunto di riflessione ci fornisce se la vogliamo analizzare e se abbiamo il coraggio di andare oltre l'avvincente narrazione dell'artista?
Noi ora abbiamo un compito importante. Dobbiamo frenare l’isteria di questo mondo. È assurdo alimentarla. Dobbiamo affermare con fermezza le nostre verità senza esporle al giudizio dell’attimo. Dobbiamo dare fiducia agli anonimi e agli sconosciuti. Andare a scuola dai silenziosi, dagli appartati. La politica e la comunità hanno senso se ci fidiamo degli altri, se non pensiamo che sia tutto un imbroglio. La reazione di panico è strettamente connessa ai ricordi che una parte del cervello porta con se. La zona in cui hanno sede tali ricordi è denominata amigdala, in lei si trova una sorta di biblioteca delle memorie negative e si attiva per associazioni emotive scatenate dallo scambio individuo-ambiente.
La difficoltà a desiderare opprime l’esistenza odierna, l’altro volto di una dimensione sociale volta al materialismo e all’apprendimento attraverso la tecnologia, che confonde i bisogni legati all’interiorità.
Prendiamo spunto per recensire questo testo di diversi anni fa, da una riflessione dell'architetto Vittorio Gregotti, recentemente scomparso: Oramai ci chiedono solo di meravigliare. Ai giovani invece vorrei dire di non allontanarsi dalle nostre radici. Anche se il testo che ci apprestiamo ad illustrare appartiene ad un’altro campo esperenziale spesso si arriva a visioni piuttosto simili a quelle suggerite dall’illustre architetto, pur percorrendo strade differenti.
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NEWSSTUDIO PANCALLO
La Dr.ssa Anna Pancallo, psicologa-psicoterapeuta è iscritta all’Albo Regionale Veneto, è specializzata in Psicoterapia della Gestalt, titolo conseguito presso la Fondazione Italiana Gestalt di Roma.
Svolge l’attività dal 1993 e opera negli studi di Treviso e Mantova. Categories
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Marzo 2021
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