Testo citazione di J. P. Vernant.
Voce di Stefano De Sando. LA VOCE DELL'ANIMA Grandi protagonisti italiani del doppiaggio interpretano testi legati al Mito di Medusa. Un nuovo progetto dedicato all'ascolto di audio-video interpretati da grandi protagonisti del doppiaggio italiano, voci supreme e note che ci accompagneranno, con le loro vibrazioni vocali, nell'esperienza trasformativa del Mito di Medusa.
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La storia della donna scheletro, della quale oggi vi proponiamo un video, è tratta dal libro "Donne che Corrono coi Lupi" di Clarissa Pinkola Estes, che qualche anno fa ha riscosso un enorme successo letterario. Questo racconto ci insegna a lasciar emergere in maniera significativa la parte interiore, che necessita di trovare un suo nuovo spazio, di tornare alla vita diversamente. Ogni personaggio della fiaba "La Donna Scheletro", tramandata dalla tradizione nordica, rappresenta un aspetto della psiche che concorre a ricomporre una ferita per creare nuovi equilibri interiori. Così il pescatore, alla stregua di Perseo nel mito di" Perseo e Medusa", rappresenta la parte attiva della personalità alla ricerca di un contatto con la parte del Sé rimasta imbrigliata nel proprio disagio; la donna scheletro come Medusa, è costretta ad un immobilismo che attende di essere trasformato in una modalità di funzionamento più efficace in modo che la persona trovi maggiore sintonia con i vari aspetti della propria storia di vita. Una prova con se stessi al fine di riscoprire una forza interiore capace di guidare verso una più nuova e significativa armonia.
Ogni fiaba secondo Carl Gustav Jung, rappresenta un sistema di simboli tramandati per permettere all'individuo una sua propria evoluzione in accordo alle regole di funzionamento sociale, come pure la possibilità di esprimere i processi psichici dell'inconscio collettivo. Grandi protagonisti del doppiaggio interpretano testi legati al Mito di Medusa. Un nuovo progetto dedicato all'ascolto di audio-video interpretati da grandi protagonisti del doppiaggio italiano, voci supreme e note che ci accompagneranno, con le loro vibrazioni vocali, nell'esperienza trasformativa del Mito di Medusa. In questo primo video, che proponiamo alla vostra attenzione, protagonista sarà la voce di Stefano De Sando doppiatore ufficiale di Robert De Niro. Parlare è una necessità, ascoltare è un’arte. (Goethe) L'Incontro con l'Hotel Negresco avviene per me nell'Aprile del 2003. Entrando in questo posto mi sono improvvisamente resa conto di essere all'interno di un mondo che qualcuno aveva voluto costruire per dare valore alla storia della propria Nazione e al gusto tipicamente francese. Il mio progetto di Medusa grazie alla sua capacità di dare valore all'esperienza creativa degli individui è divenuto, nel tempo, un modo per celebrare la vitalità dell'Anima, forte di un sostegno e di una partecipazione da parte del Negresco stesso che, offrendo l'opportunità di esplorare il Luogo in modi sempre diversi, consente una possibilità al gruppo sempre nuova, particolare e unica (Gruppo-Studio di Alfabetizzazione Emotiva).
La possibile imminenza di una terza guerra mondiale, la questione del credere in un Dio, la morte e la vita, la prospettiva di un mondo guidato dalla "tecnica", sono alcuni temi affrontati nell'intervista del marzo 1959, che Carl Gustav Jung (1875-1961), psicoanalista svizzero, concesse a John Freeman per il programma televisivo della BBC "Face to Face".
L'attualità delle parole e dei concetti espressi con grande potenza e chiarezza da Jung, fanno di questo documento uno stimolo interessante per qualsiasi persona.
Lo spezzone, che noi abbiamo trascritto e proponiamo nelle pagine delle News di Studio Pancallo è una parte. Nell'intervista integrale, che si può trovare su You Tube, Jung parla con umiltà ed onestà di numerosi temi, quali la sua infanzia, la famiglia, la scuola, l'incontro con Sigmund Freud, il rapporto con i suoi genitori, la religione, il futuro del mondo.
L'intervista venne trasmessa in Gran Bretagna il 22 ottobre dello stesso anno e in seguito al successo ottenuto la BBC propose a Carl Gustav Jung un'altra conversazione; ma egli non poté accettare per la sua avanzata età. Questa, dunque, è tra le ultime splendide testimonianze dello psicoanalista zurighese. |
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