Grandi protagonisti del doppiaggio interpretano testi legati al Mito di Medusa. Un nuovo progetto dedicato all'ascolto di audio-video interpretati da grandi protagonisti del doppiaggio italiano, voci supreme e note che ci accompagneranno, con le loro vibrazioni vocali, nell'esperienza trasformativa del Mito di Medusa. In questo primo video, che proponiamo alla vostra attenzione, protagonista sarà la voce di Stefano De Sando doppiatore ufficiale di Robert De Niro. Parlare è una necessità, ascoltare è un’arte. (Goethe) Diventare ascoltatori Sentire e ascoltare sono due azioni profondamente diverse. Si possono sentire molte cose ma quelle che ascoltiamo, nella nostra esistenza, sono poche. Nell'atto di sentire non prestiamo attenzione, semplicemente captiamo la successione di suoni che si produce attorno a noi. Quando ci mettiamo nella predisposizione all'ascolto, la nostra attenzione è rivolta ad un suono o a un messaggio specifico, cioè un’intenzionalità di fondo si appropria di un momento e i nostri sensi sono focalizzati sull’informazione che stiamo ricevendo. Tuttavia non sempre l'ascolto, per quanto attento, ci fa capire i messaggi che ci arrivano ma possiamo sicuramente dire che saper ascoltare è un processo fondamentale per una comunicazione efficace. Alla musica, per esempio, viene riconosciuto un potere benefico o nocivo e la facoltà di porsi in relazione con la vita e con la morte, con la gioventù e con la vecchiaia, con la salute e con la malattia, più in generale con la nostra parte emotiva. Gli effetti della musica sono dovuti all’influenza del suono sull’uomo. La voce è il primo e il più naturale degli strumenti: esprime l’originalità di ogni essere. La voce è uno strumento primordiale della natura sulla quale gli altri strumenti possono essere modellati. Anche se portata alla superficie con l’ausilio degli organi vocali del corpo, la voce è collegata all’architettura profonda e composita della mente, ricca di strati e sfumature ed è lo strumento più adeguato per esprimere tanta complessità. Come abbiamo visto anche nel campo della musica la voce merita un posto a parte. È l’unica espressione musicale in cui il corpo dell’esecutore è al tempo stesso il suo strumento e, per questo, ha un impatto terapeutico più forte.
Wolfsohn applicò le sue ricerche e iniziò a insegnare agli altri, sia come maestro di canto che come psicoterapeuta, cercando di combinare i principi di entrambe le discipline. Anche se non aveva alcuna formazione nei due campi diventò un critico della pedagogia tradizionale vocale e un sostenitore dei principi della psicologia analitica sviluppata da Carl Jung.
Nell'ambito delle relazioni d'aiuto e delle professioni che promuovono la salute in particole modo, sappiamo oggi che la voce, in quanto strumento di comunicazione, riveste un ruolo assolutamente prioritario che, nell'instaurarsi della relazione, è fondamentale nelle prassi terapeutica. La voce risulta dunque un formidabile strumento di comunicazione capace com'è di toccare corde profonde. Alcuni dei testi su Medusa letti da una voce professionale ed esperta acquistano ulteriore spessore toccando corde dell'animo umano che risuonano nel profondo aprendo squarci, mondi e visioni.
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