La parola è lo strumento prezioso che abbiamo per giungere al significato delle cose, ma ci sono aspetti nella vita di una persona verso i quali il linguaggio corrente e i comportamenti di ogni giorno manifestano tutta la loro inadeguatezza.
Mi riferisco alle istanze della (grande) Anima – che credo fermamente ognuno di noi possieda – di cui i fautori della “mente razionale” diffidano e di cui fenomeni moderni come il progresso tecnico o l’empirismo mettono in discussione persino l’esistenza.
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Il 14 Giugno alle ore 17.30 si terrà la Presentazione del Corso Medusa Simbolo e Trasformazione 2015-2016 (Il corso si terrà nei mesi di novembre 2015 e marzo 2016).
Il tema del Corso sarà L'Incontro tra Perseo e Medusa (scopri il Mito di Medusa), ovvero come approcciare la parte scomoda della propria interiorità. Un tema ricco di spunti e che ci aiuta a sviluppare la capacità di essere esperti nel confronto con ciò che consideriamo diverso da noi.
Le categorie dei disturbi alimentari sono diverse: anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbi di alimentazione incontrollata e iperalimentazione associata ad altri sintomi psicologici.
Nella maggior parte dei casi, l’anoressia o la bulimia inizia nel periodo post-puberale o adolescenziale e interessa soprattutto le giovani donne. L’Anoressia si connota per una scarsa alimentazione mentre la bulimia si connota per la presenza dei comportamenti atti a neutralizzare l’apporto calorico del cibo in seguito agli attacchi di iperalimentazione. In entrambi i casi, esiste un’anormale preoccupazione per il proprio peso corporeo e spesso si trova una relazione tra l’anoressia nervosa e la bulimia, che talvolta può essere considerata come una fase che segue l’anoressia restrittiva. L’individuo dimostra un’immagine distorta del corpo, un’incapacità di identificare sentimenti interiori e condizioni di bisogno e un senso pervasivo di "ineffettualità", ovvero un senso che le proprie azioni non abbiano origine nel sé ma riflettano passivamente aspettative esterne. L’iperalimentazione che porta all’obesità, è a volte reattiva ad eventi stressanti. Lutti, incidenti, operazioni chirurgiche ed eventi emotivamente stressanti possono dare seguito ad un’obesità reattiva, specialmente in pazienti predisposti all’aumento ponderale. L’obesità può anche determinare un’ipersensibilità del paziente per quanto riguarda il suo aspetto e dar luogo a una mancanza di sicurezza nelle relazioni interpersonali, e l’apprezzamento soggettivo delle dimensioni corporee può essere esagerato. Infine, a volte, una malattia e l’assunzione dei farmaci possono determinare l’obesità con conseguente ricaduta in forme depressive talvolta gravi.
La mia esperienza terapeutica con Anna è iniziata molti anni fa con un percorso individuale e con la partecipazione fin dall’inizio ai Gruppi di Alfabetizzazione Emotiva.
Nei primi anni ero molto concentrata sulla risoluzione dei problemi: l’idea era quella di individuare i miei punti deboli, i miei conflitti, le paure per liberarmi dal disagio attraverso il superamento di quelle che consideravo "barriere" al mio benessere. Con il passare del tempo e un po’ alla volta la mia attenzione si è spostata da questo obiettivo al percorso, l’attenzione ad una "progettualità del mio benessere" intesa come capacità di comprensione del mondo reale che mi circonda nel mio presente. Alla luce di questa nuova prospettiva disagi e conflitti sono diventati lo stimolo interiore necessario a riconoscere i veri bisogni, distinguendoli dai desideri indotti e liberando finalmente il potere creativo. |
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