Ogni 27 gennaio, la Giornata della Memoria ci invita a riflettere sull’Olocausto, un genocidio che ha segnato profondamente il XX secolo e la coscienza dell’umanità. Questa ricorrenza, tuttavia, non deve limitarsi a un semplice esercizio di ricordo: deve spingerci a comprendere le dinamiche umane, sociali e psicologiche che hanno reso possibili tragedie come questa e che, con volti e modalità diverse, si ripresentano anche nel presente. Il saggio di Helm Stierlin su Hitler (Carocci, 2003) rappresenta un’analisi illuminante. Divenuto un classico, questo studio non solo ricostruisce gli eventi storici, ma esplora la personalità di Adolf Hitler e la sua capacità di trascinare milioni di persone in una spirale distruttiva. Come osserva lo psichiatra Luigi Cancrini, esistono disturbi di personalità che possono risultare vincenti in determinate circostanze, soprattutto in individui con tratti antisociali e masochistici.
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Testimoniare richiede coraggio, il coraggio di essere persone in crescita, capaci di raccogliere le sfide, soprattutto quelle rappresentate dall'altro diverso da sé. Ecco allora alcune testimonianze scritte in piena libertà da persone che hanno partecipato alla presentazione tenutasi lo scorso maggio del nuovo Corso "Medusa, simbolo e trasformazione", che si terra come ogni anno presso l'Hotel Le Negresco di Nizza, dedicato al tema del Parto.
Testimoniare richiede coraggio, il coraggio di essere persone in crescita, capaci di raccogliere le sfide, soprattutto quelle rappresentate dall'altro diverso da sé. In poche parole l'Incontro - tema del nuovo corso Medusa -, con se stessi e con gli altri, amandosi e amando.
Ecco allora alcune "piccole" grandi testimonianze, scritte in piena libertà, di alcune persone che hanno partecipato a questo corso nel mese di novembre; il prossimo si terrà dal 3 al 6 marzo 2016.
L'incontro con Medusa:
È stato un corso di una portata emotiva molto forte, intenso e appassionante e "naturalmente leggero". La forza e la dolcezza nel sentire tenerezza e amore nel poter vedere le mie debolezze , dolori e disagi da altre angolazioni che mi permettano di "tagliare " con rispetto quello che ormai non mi serve più ma che le abitudini mi portano a fare. Potermi fidare di una mia parte così tanto ignorata, mi ha dato una grande leggerezza. Poter entrare ed uscire con passo leggero nella propria vita e stato molto importante. Abbiamo tutti bisogno di darci questa possibilità di sentire e di continuare a sentire che siamo oltre alle nostre abitudini e convinzioni. Grazie Anna che ci dai l'opportunità di superarci di crescere e di "usare ed osare " lo sguardo in modi nuovi e costruttivi. C. Il nuovo Corso Medusa si avvicina e così ci sembrava interessante proporre la lettura di alcune Testimonianze che potranno sembrare a chi legge auto celebrative, nel senso di celebrare il nostro lavoro, ma che a nostro avviso sono invece un atto di valore, sono documenti importanti tanto più quando resi pubblici. Testimoniare richiede coraggio, il coraggio di essere persone in crescita, capaci di raccogliere le sfide, soprattutto quelle rappresentate dall'altro diverso da sé. In poche parole l'Incontro - tema del nuovo corso Medusa -, con se stessi e con gli altri, amandosi e amando.
Ecco allora alcune "piccole" testimonianze, scritte in piena libertà da alcune persone che hanno partecipato al precedente Corso "Medusa, simbolo e Trasformazione" che era dedicato al tema del Viaggio. La parola è lo strumento prezioso che abbiamo per giungere al significato delle cose, ma ci sono aspetti nella vita di una persona verso i quali il linguaggio corrente e i comportamenti di ogni giorno manifestano tutta la loro inadeguatezza.
Mi riferisco alle istanze della (grande) Anima – che credo fermamente ognuno di noi possieda – di cui i fautori della “mente razionale” diffidano e di cui fenomeni moderni come il progresso tecnico o l’empirismo mettono in discussione persino l’esistenza.
La mia esperienza terapeutica con Anna è iniziata molti anni fa con un percorso individuale e con la partecipazione fin dall’inizio ai Gruppi di Alfabetizzazione Emotiva.
Nei primi anni ero molto concentrata sulla risoluzione dei problemi: l’idea era quella di individuare i miei punti deboli, i miei conflitti, le paure per liberarmi dal disagio attraverso il superamento di quelle che consideravo "barriere" al mio benessere. Con il passare del tempo e un po’ alla volta la mia attenzione si è spostata da questo obiettivo al percorso, l’attenzione ad una "progettualità del mio benessere" intesa come capacità di comprensione del mondo reale che mi circonda nel mio presente. Alla luce di questa nuova prospettiva disagi e conflitti sono diventati lo stimolo interiore necessario a riconoscere i veri bisogni, distinguendoli dai desideri indotti e liberando finalmente il potere creativo. |
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