Questa pubblicazione pone l'accento sulla funzione formativa del mito per allargare la propria conoscenza: connettersi al senso dei racconti dell'antica Grecia per tracciare la via da seguire in modo da saper rispondere alle sfide che ogni evoluzione presenta. Del resto anche una grande scrittrice come Virginia Woolf sottolineava il potere evolutivo della storia greca e della sua preziosa lingua: È al greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza, della confusione; e della nostra epoca"(Virginia Woolf, Diari) La storia greca con la sua visione di un umano che deve saper rafforzare il proprio talento personale, rimane uno sfondo sul quale si costruiscono le storie dei personaggi presenti nei miti.
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È al greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza, della confusione; e della nostra epoca. Il trauma precoce interrompe la relazione primaria, quell'elemento luminoso chiamato amorevolmente mamma, a cui il bambino guarda con sguardo tenero, complice e seduttivo. Questa visione si sostituisce con quella di una madre terribile mentre lui, bambino non amato, diviene anomalo: un bambino cattivo. Affiancato però a questo bambino "cattivo" e dunque colpevole, c'è uno spirito differente, un po' demoniaco che attacca da dentro questo bambino cattivo, uno spirito che suggerisce di lasciare sullo sfondo la madre sofferente e in difficoltà, perché troppo grande da affrontare, il bambino demoniaco pungola il bambino cattivo verso una visione diversa più accettabile affinché il processo di crescita non si blocchi.
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