Questa pubblicazione pone l'accento sulla funzione formativa del mito per allargare la propria conoscenza: connettersi al senso dei racconti dell'antica Grecia per tracciare la via da seguire in modo da saper rispondere alle sfide che ogni evoluzione presenta. Del resto anche una grande scrittrice come Virginia Woolf sottolineava il potere evolutivo della storia greca e della sua preziosa lingua: È al greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza, della confusione; e della nostra epoca"(Virginia Woolf, Diari) La storia greca con la sua visione di un umano che deve saper rafforzare il proprio talento personale, rimane uno sfondo sul quale si costruiscono le storie dei personaggi presenti nei miti. La funzione principale del mito è aiutare ogni individuo nel viaggio della vita, fornendogli una sorta di "guida" per raggiungere la pienezza e la realizzazione di sé; questo secondo Joseph Campbell che è stato uno dei più illustri studiosi di mitologia comparata e religioni di tutto il mondo. Jacques Lacan, famoso filosofo francese, affermò un giorno che della mitologia Lévi-Strauss aveva compreso un aspetto fondamentale: cioè che quello del mitico è un dire a metà, un semi-dire e, in un certo senso, sarebbe un dire perdente rispetto al razionalismo che fonda la sua forza nella chiarezza. All’interno di questo schema il mito sarebbe "sconfitto". L'esigenza del mito, le forme nel quale si manifesta e si ripropone continuamente nella vita quotidiana, nel modo sicuramente di un dire a metà, o meglio di un suggerire, sono elementi fondamentali nel libro di Cambell, Percorsi di felicità (Raffaello Cortina Editore), e anche in Medusa, simbolo e trasformazione, la proposta psicoterapeutica proposta dallo Studio Pancallo. (...) Come l'atto della nascita non può esser preso in considerazione nel processo e nel progresso dell'ereditarietà, così l'"esser cosciente" non può essere contrapposto, in qualche maniera decisiva, all'istintivo, - il pensiero cosciente di un filosofo è per lo più segretamente diretto dai suoi istinti e costretto in determinati binari. Anche dietro ogni logica e alla sua apparente sovranità di movimento stanno apprezzamenti di valore, o per esprimersi chiaramente, esigenze fisiologiche di una determinata specie di vita. Per esempio, che il determinato abbia più valore dell'indeterminato, che l'apparenza sia meno valida della "verità": simili apprezzamenti, con tutta la loro importanza regolativa per noi, potrebbero, pur tuttavia, essere soltanto apprezzamenti pregiudiziali, una determinata specie di niaiserie, come può essere appunto necessaria per la conservazione di esseri quali noi siamo. Supposto, cioè, che non sia proprio l'uomo la "misura delle cose" ..." In Percorsi di felicità Joseph Campbell esamina l'aspetto personale e psicologico del mito, con la sua notevole capacità di raccontare storie, e l'abilità di applicare i più vasti temi della mitologia mondiale alla crescita personale, formula una proposta molto interessante verso la ricerca della trasformazione. Campbell fonda il suo convincimento sul fatto che il mito sia in grado di favorire il viaggio compiuto da ciascuno nella propria esistenza; mitologia e realizzazione del sé stanno insieme, e il rischio è che senza il valore guida del mito la vita umana possa smarrirsi. Il mito è trascendente rispetto al luogo e al tempo, ha un valore a prescindere, in grado di suscitare un cambiamento in ognuno e questo avviene non attraverso un racconto trasparente, o al riferimento reale all'esistente, ma attraverso il racconto fantastico, metaforico, che metta in luce e allo stesso tempo utilizzi il racconto delle contraddizioni, la creazione di un processo che favorisce un contatto con ciò che è difficile percepire dentro se stessi. La funzione del mistero, del non conosciuto, dell'irrazionale, di quel dire a metà, qui prende una certa forma e un certo senso. Guardare attraverso lo scudo-specchio di Perseo assume un significato attuale come sviluppo di una capacità interiore di saper guardare ciò che abbiamo dentro con i suoi grovigli e mostri. In Percorsi di felicità, mitologia e trasformazione personale, l'autore àncora nell’individuo la saggezza simbolica della mitologia e applica le più poetiche metafore mitologiche alle sfide della vita quotidiana. Combinando narrazioni con gli insegnamenti della psicologia moderna, esamina i modi in cui i miti conferiscono forma e ricchezza alla nostra vita. Il libro traccia connessioni tra simboli antichi e arte moderna, mostra come il mito possa aiutare ciascuno di noi a identificare davvero la propria felicità e a perseguirla. Letture correlate:
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