È solo nell’immagine riflessa che il corpo costituisce la propria unità, e non attraverso la biologia. Questo aspetto crea un collegamento tra ciò che vediamo e ciò che ci portiamo dietro, un legame che non è possibile spezzare. Per armonizzare un corpo, dobbiamo portare l’aspetto simbolico che ci riguarda a dialogare con l’involucro fisico. Ognuno di noi si porta dietro un’esperienza personale che, un po' per volta, si incarna nella nostra esistenza. Le posture che assumiamo sono il riflesso di questo corpo simbolico. Smuovere queste posture attraverso una cura a più livelli costituisce il presupposto fondamentale per un invecchiamento sereno e una vita di maggiore qualità nel tempo. Oggi non è un caso che il corpo risulti sempre più esteriorizzato; ciò riguarda il tipo di percezione orientata verso l’esterno che tendiamo ad assumere. È come se il corpo fosse svincolato da noi, al pari di un oggetto che funziona senza che ne sappiamo niente, una sorta di estraneo.
0 Comments
Come ci suggerisce il dr. Ascanio Polimeni nel recente podcast “Il New Trend della Medicina Rigenerativa”, parlando degli straordinari effetti della proteina Klotho: “Chi è stressato, obeso, chi mangia e dorme male, chi non pratica attività fisica ha più facilmente livelli depressi di questa proteina (klotho), al contrario di chi ha uno stile di vita migliore.”. Le sue informazioni ci fanno intravedere la straordinaria correlazione tra movimento e sistemi biologici sottostanti. L’ormesi, il meccanismo di controllo dei sistemi biologici, è infatti una delle spie maggiormente rappresentative delle capacità riparative del nostro organismo, a cui una pratica del movimento dà un suo notevole contributo.
L'ortoressia, dal greco orthos (corretto) e orexis (appetito) - riconosciuta tra i disturbi della nutrizione dal DSM-5 (*) - è un fenomeno che sta emergendo con sempre più forza nella società contemporanea. Il disturbo è caratterizzato da una preoccupazione eccessiva per il cibo sano e la qualità degli alimenti, questa condizione può condurre a restrizioni alimentari e isolamento sociale.
Il senso dell’identità si associa all’idea di movimento perché è tramite questo ‘andare verso’ che l’individuo sperimenta il proprio essere nel mondo. Lo spazio in cui ci muoviamo riflette la nostra rappresentazione del mondo, come pure la configurazione sociale ed affettiva. L’identità è anche lo spazio del controllo in cui opera la nostra riflessività dove, inoltre, si plasmano i nostri significati in rapporto alla realtà. Tali significati si modificano nel corso degli anni perché gli individui sperimentano in vari modi l’esistenza in rapporto all’età.
Negli ultimi decenni, la tecnologia ha trasformato radicalmente il nostro modo di vivere, influenzando anche il modo in cui affrontiamo la sessualità.
La dieta Blue Zones è diventata una sorta di fenomeno su Netflix, con l'attenzione che si concentra non solo sulla longevità, ma anche sul benessere mentale ed emotivo delle persone che adottano questo stile di vita alimentare. Oltre alle considerazioni fisiche esiste un profondo legame psicologico da esplorare, che anche la serie televisiva ed il libri ispirano. Questo approfondimento sulle Blue Zones ci da l’opportunità di riflettere su come non sia strettamente necessario copiare un modello, non interamente replicabile peraltro, quanto riuscire a riconoscere cosa ci porta a tenerci lontani da aspetti maggiormente benefici; comprendere ad esempio che la difficoltà a modificare l’alimentazione è correlata alla tendenza ad uscire da se stessi.
|
|
NOTE LEGALI e CONDIZIONI DI UTILIZZO
I termini e le condizioni di utilizzo del sito web si applicano nel momento di accesso e/o utilizzo di questo sito web. Per saperne di più leggi la pagina note legali e condizioni di utilizzo del sito. |
PRIVACY e RETARGETING
Questo sito web usa Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico, inoltre utilizza il pixel di tracciamento di Facebook per fare retargeting. Per saperne di più leggi la PRIVACY POLICY. |