“Il corpo conserva le tracce se la memoria del trauma è codificata nelle emozioni sconvolgenti e di crepacuore, nei disturbi autoimmuni e nei problemi muscolo-scheletrici, e se la comunicazione viscere/cervello/mente è la via maestra per la regolazione emotiva, ciò richiede un radicale mutamento nel nostro modo di concepire la terapia.”
(B. Van del Kolk “Il corpo accusa il colpo) Nell’intraprendere un percorso di narrazione corporea è importante approfondire il concetto di postura intesa come posizionamento del nostro corpo nello spazio che occupa quotidianamente.
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Cosa intendiamo per narrazione del corpo, quali le sue caratteristiche?
Intanto dobbiamo valutare che il corpo cerca sempre la relazione, questo aspetto affonda le sue radici nella relazione madre/bambino. Poi, quando interviene il trauma, ne risente anche l’aspetto relazionale. La terapia deve tener conto del fatto che, come sistemi complessi, abbiamo bisogno di facilitare l'interazione flessibile tra le reti operative della mente.
L’accelerazione dei sistemi di comunicazione marca una sostanziale differenza con i meccanismi sociali del passato, l’incredibile progresso dei mezzi di comunicazione ha senza dubbio contributo a creare una consapevolezza maggiore sullo stato delle cose. Tuttavia questa straordinaria velocità informativa va a discapito di un sapere costruito sulla consultazione diretta e sul confronto, elementi atti ad allenare la capacità di accogliere le divergenze rispetto alle opinioni altrui.
[Bisogna] “sollecitare una discussione critica […] sulla separazione, oggi al massimo grado, tra scienze della vita e scienze dell’uomo e sulla inattualità di un rinculo a visioni filosofiche ‘realiste’ e codine verso un modello scientifico ormai reso obsoleto dalle dinamiche rivoluzionare in corso.” (F. Bottaccioli, fondatore della Psiconeuroendocrinologiaimmunologica) “Il tuo corpo è il miglior riassunto dell’universo, nel tuo corpo c’è la via lattea e le ossa di antiche principesse, il tuo corpo gatto, rondine, cesto, cattedrale, chiesa rupestre, il tuo corpo nido e cielo aperto.” (F. Arminio, “E resteranno i canti”) L’abitudine all’esercizio fisico porta la mente nel corpo, aiuta a sviluppare una percezione orientata e permette di abbattere molte barriere che si frappongono tra noi e l’iniziale sensazione di spaesamento connessa al sentire diversamente le nostre reazioni fisiche e, non ultimo, riduce la paura del malessere fisico.
Il danno neurologico da covid, a lungo termine, sarà il fattore più preoccupante. La ricercatrice galiziana Sonia Villapol, in una intervista apparsa nelle colonne de El Pais, avverte che ci sono più di 50 effetti persistenti causati dal coronavirus e che il danno che, a lungo termine, sarà il più preoccupante riguarda proprio l’aspetto neurologico.
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NEWSSTUDIO PANCALLOLa Dr.ssa Anna Pancallo, psicologa-psicoterapeuta è iscritta all’Albo Regionale Veneto, è specializzata in Psicoterapia della Gestalt, titolo conseguito presso la Fondazione Italiana Gestalt di Roma. Svolge l’attività dal 1993 e opera negli studi di Treviso e Mantova. Categories
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Agosto 2022
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