Prendiamo spunto dalla prefazione di "Emotional Intelligence" di David Goleman, scritta direttamente dall'autore, dove spiegava le motivazioni che lo avevano spinto a scrivere l'opera, un po' per avvicinare chi ci legge alle questioni dell'alfabetizzazione emotiva, un po' perché le sue parole ci sembrano attualissime nell'Italia di oggi.
Vi invitiamo ovviamente a leggere l'interessante pubblicazione. Inoltre, ricordiamo come la Dr.ssa Pancallo sia "affezionata" a questi temi a tal punto di condensare le sue esperienze formative in un metodo di cura denominato "Alfabetizzazione Emotiva", che utilizza negli incontri di psicoterapia individuali, di coppia o di gruppo. Il metodo si propone di esplorare e assimilare i percorsi di cambiamento attraverso esperienze che stimolano e potenziano la percezione reale di sé e dell’altro. Una sorta di allenamento emotivo che serve ad alfabetizzare, cioè assimilare un linguaggio emotivo.
Tornando al libro di Goleman, che in italiano s'intitola "Intelligenza Emotiva: che cos'è e perché può renderci felici" (ricordiamo che si trova anche in e-book, formato pdf scaricabile gratuitamente), possiamo sinteticamente dire che ci sono aspetti dell'intelligenza umana che l'approccio razionale, tipico della nostra cultura, trascura e quasi respinge.
Goleman nel suo libro vuole, proponendo dati, statistiche, testimonianze e ricerche, rivalutare la parte meno evidente della nostra intelligenza, ma forse la più importante.
Oggi a scuola viene insegnato a semplificare una frazione, ma non ci viene detto nulla, o poco, su come gestire il nostro rapporto con gli altri e con noi stessi. Il libro mostra quanto sia spaventoso il legame tra questo "analfabetismo" emotivo e i fenomeni di disadattamento sociale. Ci dice Goleman nella prefazione del testo: "Ho scritto "Emotional Intelligence" in un momento in cui la società civile americana si dibatteva in una crisi profonda, caratterizzata da un netto aumento della frequenza dei crimini violenti, dei suicidi e dell'abuso di droghe - come pure di altri indicatori di malessere emozionale - soprattutto fra i giovani. Il mio consiglio per guarire questi mali sociali era di prestare una maggiore attenzione alla competenza sociale ed emozionale nostra e dei nostri figli, e di coltivare con grande impegno queste abilità del cuore." E poi, parlando proprio dell'Italia, racconta come i segnali (stiamo parlando dell'anno di pubblicazione del libro 1995) fossero allarmanti anche per il nostro paese. Profetico? "Ho anche appreso dai miei amici che in Italia si percepiscono i primi segnali ammonitori di un'alienazione sociale e di una disperazione individuale che, se non controllati, potrebbero un giorno portare a lacerazioni più profonde del tessuto sociale." Lo sguardo di Goleman si rivolge quindi alla società europea, dove la tendenza generale della società è verso un'autonomia sempre maggiore dell'individuo, che a sua volta porta a una maggiore competitività e a una minor disponibilità alla solidarietà; aspetti che diventano brutali se per esempio osserviamo il mondo del lavoro e che si traducono socialmente nell'aumento all'isolamento e nel deterioramento dell'integrazione sociale. Quando fanno comparsa con maggiore forza questi sintomi ? "Questa lenta disintegrazione della comunità, insieme a uno spietato atteggiamento di auto-affermazione fanno la loro comparsa in un momento in cui le pressioni economiche e sociali richiederebbero piuttosto un aumento della cooperazione e dell'attenzione verso gli altri e non certo una riduzione di tale disponibilità." E così, assieme alla crisi, ci sono anche i segni di un crescente malessere emozionale. Goleman sottolinea l'impennata della violenza in quegli anni, colpito dai casi di quel giovane che massacrò i genitori a martellate per ereditare il loro patrimonio e di quel gruppo di adolescenti che uccisero un amico per derubarlo e passare un fine settimana al mare, insieme al generale aumento di atti violenti privi di senso, soprattutto omicidi di donne e bambini. "Il quadro è molto triste per i paesi industrializzati" ci avvisò allora lo studioso americano, ma il sentimento può essere tranquillamente attualizzato e rivolto a ciò che stiamo vivendo oggi. Ci faceva notare come alcuni minorenni italiani stessero avviandosi all'età adulta con gravi carenze relative all'autocontrollo, alla capacità di gestire la propria collera, e all'empatia. Ci suggeriva poi di aggiungere a questo aspetto il clima crescente di violenza e il fatto che l'Italia, come gli altri paesi del mondo industrializzato, sperimenti un aumento dell'incidenza della depressione, che ha per altro costantemente interessato tutto il nostro secolo. "Negli ultimi vent'anni si è assistito a una netta impennata, soprattutto fra i disoccupati, le vere vittime della situazione economica." Goleman supponeva, nella sua prefazione, che questa situazione fosse anche dovuta al fatto che l'infanzia non fosse più quella di un tempo. "I genitori, rispetto ai loro padri e alle loro madri, sono oggi molto più stressati e sotto pressione per le questioni economiche e costretti a un ritmo di vita assai più frenetico; dovendosi confrontare dunque con una nuova realtà, hanno probabilmente un maggior bisogno di consigli e di guide per aiutare i propri figli ad acquisire le essenziali capacità umane." Ecco, le capacità umane! Insegnare l'alfabeto emozionale, "le capacità fondamentali del cuore". Oggi queste capacità sono fondamentali proprio come quelle intellettuali, in quanto servono a equilibrare la razionalità con la compassione ci dice Goleman. E ci ammoniva dicendo che rinunciando a coltivare queste abilità emozionali ci si troverebbe a educare individui con un intelletto limitato: "un timone troppo inaffidabile per navigare in questi nostri tempi, soggetti a mutamenti tanto complessi.".
Nella conclusione alla prefazione del libro, nel quale Goleman darà notevoli spunti e suggerimenti con la forza di una scrittura fluente e semplice, ci dice come sia proprio la neuroscienza a sostenere la necessità di prendere molto seriamente le emozioni.
"Le nuove scoperte scientifiche sono incoraggianti e ci assicurano che se cercheremo di aumentare l'autoconsapevolezza, di controllare più efficacemente i nostri sentimenti negativi, di conservare il nostro ottimismo, di essere perseveranti nonostante le frustrazioni, di aumentare la nostra capacità di essere empatici e di curarci degli altri, di cooperare e di stabilire legami sociali - in altre parole, se presteremo attenzione in modo più sistematico all'intelligenza emotiva - potremo sperare in un futuro più sereno.". Buon lavoro! Piccola nota biografica: Daniel Goleman è uno psicologo, scrittore e giornalista statunitense. Si è laureato ad Harvard, specializzandosi in "psicologia clinica e sviluppo della personalità". A lungo ha scritto sul New York Times di temi concernenti la neurologia e le scienze comportamentali. L'opera più conosciuta di Goleman è il libro che vi stiamo proponendo di leggere. Letture correlate:
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