La necessità di pensare l’anima come un elemento insostituibile che costituisce l’umano, insieme al corpo e alla mente, è il fulcro del bellissimo libro scritto dal grande letterato francese, cinese di nascita, François Cheng “L’anima. Sette lettere a un'amica”. Nella frenesia del mondo contemporaneo, come per altro dimostra il successo del libro, abbiamo ancora bisogno di metterci all'ascolto dell'anima e connetterci con essa. La modernità ha rimosso il problema dell'anima, soprattutto ad occidente, ma oggi molte persone si accorgono che non è così facile negarne la realtà. Tutti noi abbiamo una nostalgia dell'anima e nella nostra società, dove si ha l'impressione di poter avere tutto, in realtà manca sempre qualcosa. In un mondo dove siamo spinti continuamente a divertirci, ma dove questo tipo di frenetico intrattenimento è l’esatto opposto del vivere la gioia, l’anima è stata accantonata. L’anima? Non si misura, non si pesa, non si compra, non si vende. Dunque non esiste. La tecnica ci ha salvati e continuerà a farlo, non abbiamo alcun bisogno di realtà nebulose intorno a noi. Ma è davvero cosi? Sicuramente no, e il grande intellettuale francese ci aiuta a capire. Le grandi scoperte della scienza di questi decenni, i benefici che hanno portato nelle nostre vite, hanno contribuito a farci credere che tutto ormai sia misurabile e risolvibile e che, ciò che esula da questi canoni, non sia altro che un relitto di vecchie credenze. Il piccolo e intenso libro, invece, nel quale l’autore ci spiega come in un mondo dominato dal consumo e dal materialismo ci sia, o meglio, ci debba essere spazio per l’anima, è una interessante lettura per affrontare la contemporaneità e per capire ché il corpo e la mente da soli non siano sufficienti a spiegare chi siamo e, meno, ad affrontare il presente. Rinunciare ad una dimensione fondamentale come quella dell’anima, rimuoverla, significa rinunciare “al soffio vitale che anima l’essere in profondità” (Cheng). Negare la parte più importante del nostro mondo interiore, dove hanno sede i ricordi e i nostri desideri, da quelli più corporei a quelli che hanno bisogno di trascendenza, significa pensare all’uomo come ad un robot governato dall’intelligenza artificiale: una macchina senza emozioni, desideri, ricordi, senza il nostro senso del bello o la nostra capacità di sentirci in comunione con gli altri. Per Cheng l’anima è quella dimensione insostituibile dell’uomo che sfugge ai computer, che sfugge all’intelligenza artificiale appunto. L’unicità dell’anima ci permette di entrare in comunione con l’unicità dell’universo e, a differenza della ragione, non può essere sostituita perché non misurabile. L’anima è quella parte dell’umano che si fa carico di tutta l’esperienza vissuta ma che senza il corpo non si può “incarnare”. Il corpo è indispensabile, perché i desideri, i ricordi, le emozioni sono esperienze vissute che hanno bisogno del corpo stesso per esistere. La mente è sede delle capacità razionali che ci consentono di comunicare e fondare il sistema sociale necessario alla vita collettiva. L'anima è la nostra parte più segreta che segna ogni individuo distinguendolo dagli altri. Nello splendido libro, l’autore risponde a sette lettere di un’amica che ha ritrovato dopo trent’anni. “In tarda età - gli scrive la donna francese - mi scopro un’anima. Non che ignorassi la sua esistenza, ma non ne sentivo la realtà. A questo si aggiunge il fatto che attorno a me nessuno pronunciava più questa parola». “Rallegriamoci, meglio tardi che mai!” le risponde l’anziano poeta. E poi: “Se la si scopre, vuol dire che c’è sempre stata, fin da prima della nostra nascita. Se la si scopre tardi, vuol dire che è la parte più nascosta di noi». Letture correlate:
0 Comments
Your comment will be posted after it is approved.
Leave a Reply. |
|
NOTE LEGALI e CONDIZIONI DI UTILIZZO
I termini e le condizioni di utilizzo del sito web si applicano nel momento di accesso e/o utilizzo di questo sito web. Per saperne di più leggi la pagina note legali e condizioni di utilizzo del sito. |
PRIVACY e RETARGETING
Questo sito web usa Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico, inoltre utilizza il pixel di tracciamento di Facebook per fare retargeting. Per saperne di più leggi la PRIVACY POLICY. |