Nel testo che ti proponiamo si elabora l'Incontro tra Perseo e Medusa in chiave interiore, un anticipo del tema che sarà sviluppato nei prossimi due Corsi di Medusa, Novembre 2015 e Marzo 2016, dedicati all'Incontro.
Il testo è abbastanza lungo ma ricco di stimoli, riferimenti e contributi (piccoli video, poesie e citazioni) e, anche se il tempo è sempre ciò che ci manca, ti consigliamo la lettura integrale, convinti che, anche questo contributo scritto, possa darti una piacevole leggerezza. L'esperienza formativa della Dr.ssa psicoterapeuta Anna Pancallo è condensata in un metodo di cura denominato "Alfabetizzazione Emotiva" e dall'omonimo Gruppo che, due volte all'anno, propone un corso di esplorazione profondo con l'obiettivo di favorire l’esperienza ed arricchire lo scambio tra sé e con gli altri. La storia-simbolo di Medusa è rilevante per il riconoscimento di ciò che neghiamo di noi stessi, ma soprattutto per il potere trasformativo che tale aspetto presenta dentro ogni vita.
La precedente edizione del corso "Medusa, simbolo e trasformazione" aveva per sottotitolo il
"Viaggio", un'esplorazione sui territori del recente passato che hanno nutrito la Psiche di noi tutti fino a oggi.
Una stimolante carrellata su alcuni temi cardine della cultura del Novecento con particolare attenzione alla memoria rimossa, ciò che non è facile ricordare.
Se accettiamo che il nostro funzionamento si nutre tanto del visibile quanto dell'invisibile, si comprende perché già Jung, uno dei grandi padri dell'Inconscio, parlasse dei "morti che non possono parlare e che devono tornare a farlo". Ciò che non può essere accettato di fatti e accadimenti viene deformato dall'interiorità, risuona dentro come un potente ingranaggio che assume forme più o meno disagevoli per palesare la sua non facile presenza. Rendere abitabile il passato è dunque un bisogno necessario alla costruzione di un futuro diverso, fondamentale risulta così costruire quell'esperienza di Alfabetizzazione Emotiva che ha necessità non solo di capire quanto di riconoscere nella percezione degli eventi in modo da integrare efficacemente i vissuti. Il "Viaggio" di Perseo conteneva già alcuni temi portanti, necessari per sviluppare l'ottica di questa nuova edizione che si propone di portare in primo piano il tema dell'Incontro. In primis, il riannodare alcuni fili della memoria per riconoscere, che la Psiche trasforma il passato quando non può accettare la presenza di una parte che nel suo modo di essere ha prodotto fatti ed avvenimenti spiacevoli, e che ha bisogno di trasfigurare tali aspetti poiché non riesce a renderli utili ad una propria elaborazione. Il tema dell'Olocausto rappresenta in pieno uno di questi aspetti. Oggi è piuttosto di moda il tema della memoria che più che essere espresso nella sua reale complessità risulta essere strumentalizzato in modo da poter dire che in fondo è esistito un errore ma dovuto a condizioni esterne e a "una condizione umana dolorosa, davanti alla quale occorre solo rispetto e pietà. L'epoca sciagurata diventa, così, l'unica possibile spiegazione, che cancella tutte le altre." (Regine Robin/I fantasmi della Storia) Diverso risulta inquadrare tale momento all'interno di un funzionamento della psiche che laddove non può e non riesce a incontrare il difficile che è in noi può risultare soltanto distruttiva, priva di quella corretta emozionalità che apre lo sguardo su ciò che per natura nell'umano risulta essere difficile da addomesticare, quella parte che avendo assorbito vissuti difficili non elaborati si trasforma in un guerriero senza molte regole. "La storia ci insegna che il confine tra il bene e il male è condizionato dalla paura di appartenere al mondo dell'esclusione e dell'abbandono. Nasce da questa paura la dipendenza indiscriminata da figure genitoriali introiettate capace di trasformare l'uomo in una sorta di robot. [....] Le fiabe dell'infanzia così come i miti nell'infanzia dell'umanità, hanno aiutato a rappresentare ed elaborare le angosce, suggerendo strategie di sopravvivenza e aiutando a razionalizzare le paure istintive altrimenti insostenibili." (Franca Mazzei Maisetti, Fascinazione della Paura) Anche il cinema può aiutare molto in questa rielaborazione poiché consente di toccare ciò che fa' paura senza correre il rischio di venirne travolti. "Il buio che accompagna le proiezioni è quello spazio vuoto che permette all'inconscio di lavorare, scavare, elaborare, è l'assottigliarsi del livello di sorveglianza conscia come quando si concede al sogno di dispiegarsi." (Davide Turrini, Segno Cinema). Nel film "Il Pianista" di Roman Polanski al momento dell'incontro, Szpilman il pianista, ha salvato la pelle miracolosamente già tante volte, pensa di non avere più scampo faccia a faccia con il nemico, ma il dialogo tra i due rivelerà altro, un ufficiale tedesco che non crede più alle atrocità perpetrate dal regime e dalla guerra.
La possibilità di un legame che s'instaura attraverso la musica di Chopin e che riflette quel collegamento universale tra vinti e vincitori legati invisibilmente da quel l'essere in fondo vittime di un vissuto che chiede di essere tradotto diversamente perché la vita possa seguire il suo corso.
Szpilman e Hosenfeld tratteggiano mirabilmente lo sforzo di dare un senso proprio alla comune esperienza, ricercando l'essenza di ciò che serve veramente alla loro evoluzione futura dando così un loro contesto al confronto. Per nessuno dei due in quel momento vale troppo l'idea di ciò che è l'altro fuori da quelle stanze, un ebreo ed un ufficiale tedesco, il brutto da eliminare per entrambe le fazioni che si contrappongono. Da questo confronto generoso nasce altro, non potranno mai dimenticare il loro incontro, entrambi in quel momento hanno varcato una soglia e superato il confine del sapere perché sono lì lasciando spazio al cosa fare in nome di un Incontro che pone domande sull'essenza dell'essere persone in questo mondo. Come dice Jerome Kagan, uno degli Psicologi più importanti del nostro tempo, "Interpreta il tuo ruolo con passione, anche se hai il dubbio che non sia indispensabile, e lascia che la compassione che provavi da bambino bilanci l'impulso a esaltare sempre il tuo Io."
Attraverso l'arte dunque accettiamo il confronto con il diverso vinciamo la sfida di comprendere ciò che teniamo lontano.
Inoltre, queste "imprese" ricordano che alcune cose accadono nelle vite delle persone ed il fatto di poterle riconoscere in quel momento crea la vera via d'uscita dal labirinto. Come diceva Calvino, "anche se questa via d'uscita non sarà altro che il passaggio da un labirinto all'altro, è la sfida al labirinto che vogliamo salvare." (Italo Calvino,Una Pietra Sopra) Le imprese dell'eroe Perseo ci ricordano che il nostro modo di essere ci pone davanti a confronti difficili quando si desidera evolvere, "ricordano a noi moderni che è anche un compito nostro perseguire una meta, se vogliamo che la nostra situazione psicologica proceda su un cammino di sviluppo. L'eroe che lotta è la rappresentazione del pericolo insito nell'incontro con l'inconscio e il tentativo della coscienza di uccidere il mostro-nemico" [...] ma ciò che viene richiesto all'eroe per essere tale è anche altro, "sopportare la tensione del confronto con l'Altro consentendo così alla coscienza di integrarne l'immagine. L'Altro rinchiuso nel Labirinto è il nostro stesso volto inconscio. È lo Straniero, o demone o dio, che quale Sè, ci chiama allo svelamento del nostro essere più profondo." (Aldo Carotenuto,Vivere la Distanza) Un poter spaziare oltre il consueto per vedere altro senza doverlo predeterminare.
La libertà di guardare oltre rimane una delle grandi risorse per ogni individuo, "Non esiste legge o avversità che possa privarci di questa dimensione di autonomia e libertà; per questo è indispensabile coltivare il proprio stile di personalità, ed esso si plasma appunto nel confronto con il diverso, con le difficoltà, con le sconfitte e le cadute." (Aldo Carotenuto,Vivere la Distanza)
Il Viaggio di Perseo ci ha insegnato che bisogna stare nell'istante del presente, è questa la vera esperienza trasformativa prima di un passaggio dal passato al futuro. Ma come stare nell'istante? Come rendere questo momento una possibilità trasformativa? Qui ci viene in soccorso Calvino che nelle Lezioni Americane tratteggia in modo approfondito questo aspetto: "L'unico eroe capace di tagliare la testa della Medusa è Perseo, che vola coi sandali alati, Perseo che non rivolge il suo sguardo sul volto della Gorgone ma solo sulla sua immagine riflessa nello scudo di bronzo. [....] Per tagliare la testa di Medusa senza lasciarsi pietrificare, Perseo si sostiene su ciò che vi è di più leggero, i venti e le nuvole; e spinge il suo sguardo su ciò che può rivelarglisi solo in una visione indiretta, in un'immagine catturata da uno specchio. [...] È sempre in un rifiuto della visione diretta che sta la forza di Perseo, ma non in un rifiuto della realtà del mondo di mostri in cui gli è toccato di vivere, una realtà che egli porta con se, che assume come proprio fardello. Sul rapporto tra Perseo e Medusa possiamo apprendere qualcosa di più leggendo Ovidio nelle "Metamorfosi". Perseo ha vinto una nuova battaglia, ha massacrato a colpi di spada un mostro marino, ha liberato Andromeda. E ora si accinge a fare quello che ognuno di noi farebbe dopo un lavoraccio del genere: va a lavarsi le mani. In questi casi il suo problema è dove posare la testa di Medusa. E qui Ovidio ha dei versi (IV,740-752) che mi paiono straordinari per spiegare quanta delicatezza d'animo sia necessaria per essere un Perseo, vincitore di mostri: "Perché la ruvida sabbia non sciupi la testa anguicrinita (anguiferumque caput dura ne laedat harena), egli rende soffice il terreno con uno strato di foglie, vi stende sopra dei ramoscelli nati sott'acqua e vi depone la testa di Medusa a faccia in giù". Mi sembra che la leggerezza di cui Perseo è l'eroe non potrebbe essere meglio rappresentata che da questo gesto di rinfrescante gentilezza verso quel l'essere mostruoso e tremendo ma anche in qualche modo deteriorabile, fragile. Nei momenti in cui il regno dell'umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei votare come Perseo in un'altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell'irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un'altra ottica, un'altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica. Le immagini di leggerezza che io cerco non devono lasciarsi dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro..." (Italo Calvino,La Leggerezza in Lezioni Americane) Accogliendo l'invito di Calvino diremmo che incontrare Medusa rappresenta un'occasione per riappropriarsi di un senso di leggerezza data dal fare esperienza del fatto che la gravità di una parte di noi, contiene il segreto di una nuova e più sapiente leggerezza, mentre la vitalità di un tempo che celebra l'evidenza come fine per un pieno benessere nasconde un senso di ineluttabile fissità che appartiene al regno del blocco e dell'insoddisfazione perpetua. La possibilità di evitare l'Incontro è più legata alla fantasia che alla piena realtà, "C'è sempre qualcosa di assente che mi perseguita" diceva una straordinaria artista come Camille Claudel pensando al modo in cui poteva far parlare la materia che lavorava, quasi a dire che attraverso questa materia doveva dare vita a ciò che era sullo sfondo ma presente.
Nel momento in cui riconosciamo cosa effettivamente combattere creiamo dentro di noi un bisogno di redimerci che diviene altamente educativo, la possibilità effettiva di cogliere i nostri bisogni più profondi attraverso le ambivalenze espresse dalla realtà che ci sta attorno come possibilità evolutiva.
Molti sono gli eroi feriti, non solo quelli dei Miti, ma anche quelli più recenti. Pensiamo a James Dean o Marilyn Monroe che portano addosso le cicatrici di una deformità come quella di Elephant Man di David Lynch, proprio il film in questione esprime al meglio il senso della metafora di Medusa, alla fine l'uomo elefante viene applaudito da tutto il teatro che può finalmente riconoscere l'importanza di accogliere ciò che appare diverso alla vista.
Le immagini riescono a focalizzare al meglio questo aspetto, sembra che il film possa anticipare il cammino che siamo chiamati a fare nella realtà, a riflettere su aspetti che appaiono meno evidenti.
Sul piano psicologico equivale ad assumersi la responsabilità della propria vitalità interiore energica e vulnerabile.
Dare dunque spazio al bisogno dell'Anima di vivere la sua ambivalenza in serenità, qualcosa che somigli allo spazio quieto di un vissuto che sa come muoversi e come procedere.
"Ce lo domandiamo sempre, quando si tratta delle vite altrui. Davanti a se avevano fortuna, denaro e felicità, e per qualche ragione hanno preferito il precipizio. Che cosa è stato ad attrarli?" (Andrew Sean Greer, La Storia di un Matrimonio) La risposta potremmo trovarla in quel bisogno invincibile e vitale di poter dare spazio a una parte importante del proprio essere soffocata dal peso delle troppe scelte o non scelte in direzioni differenti. Benvenuta allora Medusa, grazie al confronto con ciò che tengo lontano si compie un disegno di vita diverso, tutto questo andrà poi maturato nella propria interiorità, unica e vera custode del nuovo e del tempo in cui la potenzialità diviene possibilità di essere.
Una cosa importante è la collaborazione
Se ti è piaciuto questo testo, se lo consideri interessante o utile, ti chiedo di premere il tasto "Mi piace" o di condividere queste informazioni nel tuo profilo Facebook, te ne sarò molto grata. Anche un tuo commento è molto gradito.
È molto utile iscriversi alla mailing list per ricevere informazioni riservate solo agli iscritti e la newsletter mensile, aggiungi il tuo indirizzo mail nel moduletto qui sotto, iscriviti ora:
Lascia un commento sotto
Non potendo rispondere tempestivamente nei commenti di tutti la Dr.ssa Pancallo non interverrà sempre nel dibattito ma il contenuto dei vostri commenti potrà stimolare nuove pubblicazioni future in queste pagine per questo il vostro contributo è molto importante. La Dr.ssa Anna Pancallo resta assolutamente disponibile a rispondere a quanti le vorranno scrivere personalmente:
0 Comments
Your comment will be posted after it is approved.
Leave a Reply. |
|
NOTE LEGALI e CONDIZIONI DI UTILIZZO
I termini e le condizioni di utilizzo del sito web si applicano nel momento di accesso e/o utilizzo di questo sito web. Per saperne di più leggi la pagina note legali e condizioni di utilizzo del sito. |
PRIVACY e RETARGETING
Questo sito web usa Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico, inoltre utilizza il pixel di tracciamento di Facebook per fare retargeting. Per saperne di più leggi la PRIVACY POLICY. |