Vissuti emotivi connessi all’Ansia

28/6/2019

Tullio Crali, "Incuneandosi nell'abitato", 1939-40 (particolare). Roma, Collezione privata.

Il vissuto dei soggetti ansiosi è la risposta nevrotica ad un pericolo che l’inconscio percepisce in modo strutturato.

L’ansia generalizzata è spesso determinata da svariate dinamiche createsi nelle fasi di sviluppo del soggetto, si può parlare tanto di angoscia di separazione, quanto di quella persecutoria come pure di disintegrazione.

Nell’angoscia da separazione l’individuo teme la possibilità di perdere l’oggetto del suo amore (in origine il genitore). Individui che sviluppano tale tipologia possono risultare estremamente ordinati nelle loro cadenze giornaliere per non dover sperimentare alcun tipo di distacco.

L’angoscia persecutoria esprime la paura che l’esterno divenga in qualche modo persecutorio, la fobia riguardo alle malattie può ben rappresentare tale aspetto.

L’angoscia di disintegrazione è contraddistinta dalla paura di perdere i propri confini e sperimentare così un senso di sgretolamento, in questo caso si esprime attraverso uno strenuo controllo di tutto ciò che dall’esterno può arrivare e modificare abitudini e pensieri.

Per orientare un lavoro terapeutico in presenza di tale disagio, è importante collocare la risposta nevrotica nella vita interiore del paziente così da poter sviluppare un dialogo che dia spazio al vissuto rimosso. Questo permette una riduzione considerevole del fattore ansioso permettendo l’emergere di esperienze interiori allontanate o rimosse.

Talvolta i soggetti conoscono le ragioni di tale angoscia ma vanno aiutati a poterla attraversare più volte in una prospettiva nuova così da poter “alfabetizzare” tale parte rispetto al vissuto complessivo della loro vita. Questo in ragione del fatto che esiste una profonda differenza per i meccanismi emotivi tra il capire ed il riconoscere.

I soggetti che vivono tali forme ansiose hanno in comune la difficoltà di sperimentare tale disagio come prodotto dai propri meccanismi mentre tendono ad attribuirlo a condizioni esterne. I colloqui sono un modo per poter indirizzare diversamente tali modalità messe in atto dal funzionamento mente-cervello.