Presentazione del nuovo corso "Medusa, simbolo e trasformazione" 2018-2019 Il potere magnetico e catturante del Mito di Medusa si rinnova ancora una volta. La lettura in chiave interiore di questa immagine permette un'entrata nel mondo soggettivo estremamente sfaccettata e di grande guida. Il peso dell’inconscio nella vita individuale di ognuno è piuttosto presente; le ultime ricerche in merito suggeriscono di insistere sulla nostra capacità di decifrarlo e domarlo, al tempo stesso, il carico di una techné socialmente molto sviluppata, rende tale compito di non facile applicazione. Esiste una diffusa tendenza volta a ragionare sull’interiorità, quasi che comprendendo molte cose risulti possibile dominare la paura e il disagio di sentimenti a volte difficili o forti. Tale modalità crea una illusione del sapere non in grado di connettersi alle azioni che invece dovrebbero esprimere la rappresentazione di tale conoscenza. Il Parto di Medusa ci riporta ad una visione articolata, legata a far nascere aspetti della propria personalità secondo linee guida precise circa il modo di essere dell’umano e soprattutto percorribili. Infatti, la consuetudine di spiegare il mondo interiore attraverso ragionamenti di facile fruibilità, porta a vivere un senso di frustrazione elevato circa la messa in atto di cambiamenti accessibili da parte di ognuno. La nascita attraverso il collo di tre figure presenti dentro il corpo di Medusa dopo la decapitazione per mano di Perseo, riporta a Simboli Ancestrali, veri e propri Archetipi dell’umano, molto potenti e legati alla capacità inesauribile dell’individuo di creare trasformazione: [...] i simboli hanno una loro vita propria. Possono sembrare dimenticati, morti definitivamente, ma in realtà stanno semplicemente attendendo il momento del loro ritorno, come braci sotto la cenere. (F. Boer) Il taglio della testa di Medusa dà vita ad una nascita singolare, quella delle idee; una trasformazione interiore che attiva capacità rigenerative riguardo le proprie parti irrazionali. Video realizzato per la presentzione del nuovo corso di "Medusa, simbolo e trasformazione - Il parto di Medusa" da SANDALO Produzioni, di Dimitri Feltrin, in colalborazione con le body painters Emilia e Gilberta Bianchin, da poco insignite del “WORLD AWARD” al Festival Mondiale di Body Painters e del Titolo Italiano di Bodypainting nella categoria "Team Open". La potenza creatrice del corpo mostruoso della Gorgone può giungere a nuova vita esprimendosi con un atto generativo che non è soltanto un buttare fuori, quanto la rappresentazione del potere curativo della Psiche, di apertura alla trasformazione: una riappropriazione per altra via di ciò che era confinato nel disagio. Muore la fissità dolorosa e sterile di Medusa per mano del falcetto di Perseo, lasciando spazio ad una possibilità di rinnovamento, l’interiorità viene regolamentata ed espressa, guidata dai simboli venuti alla luce, veri indicatori di strade nuove e in sintonia con il senso profondo della vita. Nel corso dei secoli, il simbolismo legato alla figura di Medusa e alla sua testa è stato oggetto di molte letture, riproporlo come punto di partenza per un’esperienza in chiave interiore vuol dire sopratutto renderlo attuativo. Il Mito ci dà una mano in tal senso, è portavoce del confronto degli uomini con l’esperienza di vita ma necessita di un riorientamento alla luce delle esigenze di crescita legate al proprio tempo. Le molteplici possibilità di apprendimento connesse agli accadimenti nel corso dell’esistenza, unite alla sperimentazione di più percezioni, portano a sviluppare un’interiorità esperta, un richiamo individuale e sociale potente, necessario ad impiegare il nostro cervello in maniera significativa. Il tema della testa si collega alla figura di Atena: anche la dea dell’intelligenza è partorita dal padre Zeus attraverso il cranio. Le due figure, Medusa ed Atena, si configurano come bisognose di una reciprocità di senso poiché ad ognuna manca ciò che è presente nell’altra. Ciò che dona a Medusa il suo potere trasformativo è dato dal fatto di rappresentare non tanto ciò che Atena non ha, quanto ciò che Atena non può guardare: Non a caso la vicenda nasce dal rifiuto di Atena di avere 'dentro' al suo tempio Medusa e ciò che Medusa suscita in un uomo, fosse anche il dio del mare. Ma Medusa è una dea che ha il potere di 'trasformare', e in qualche modo riesce a trasformare anche Atena. Facendola uccidere, Atena non l’ha eliminata né soppressa, ma si è impadronita della sua potenza e della sua forza di dea oscura. Potere che, una volta conosciuto, diventa della stessa Atena. (A. Piancastelli) Imparando a guidare il proprio comportamento quando viene attraversato da sentimenti forti e scardinanti trasformiamo Medusa, rendiamo il suo potere fosco una fonte di rigenerazione, l’espressione di una solidità interna che ha potuto riunire gli aspetti consueti del proprio operare con quelli agitati e complessi che rimangono sullo sfondo delle proprie vite, spesso occultati. È un dialogo continuo tra due elementi: figura e sfondo, luce e ombra, natura e cultura, per creare nuova energia, il ricorso al mito come passato che poggia su un terreno sociale stimola la memoria collettiva, un’operazione volta a riportare in primo piano il confronto con la realtà del presente. Il nostro cervello contiene il passato anche nei termini di un’ecologia della nostra cultura, una manifestazione complessiva di pensiero ed atti verso l’esterno che in termini di crescita richiede sempre nuove sfide per continuare ad alimentare il suo funzionamento.
Comprendiamo dunque che Medusa non è soltanto una figura del Mito, quanto piuttosto la potente chiave di apertura, una porta dalla quale far uscire immagini e scenari che la psiche ha necessità di riorganizzare al fine di renderle attuali ed attuabili; la straordinaria capacità della mente di produrre senso non può essere fermata ma è fondamentale che venga calibrata. Come un fiume che sgorga impetuoso, sul quale viene costruita una diga allo scopo di permetterne la sua funzione e il rapporto con l’ambiente circostante. S. Agostino sosteneva che nell’esperienza umana non esistono tre tempi ma uno solo: il presente del passato, il presente del presente ed il presente del futuro; voleva dire che costantemente siamo connessi a tali percezioni per cui per modificare il futuro dobbiamo tornare al passato, ad un passato che non è solo il terreno sul quale si sono depositate delle storie personali, ma un passato come terreno d’insieme di cui la psiche si serve per elaborare gli eventi in una relazione continua con l’esterno. Uno degli elementi partoriti da Medusa è Anfesibena, sebbene non presente in tutte le versioni del Mito, tale aspetto, alla luce di quanto espresso fino ad ora risulta di minore importanza; un serpente a due teste che sta a significare, un movimento in due direzioni, metafora della necessità umana di andare avanti tornando indietro per creare continuità tra ciò che è presente e ciò che deve ancora essere assimilato. La creatività è la chiave attraverso la quale la nostra psiche ricrea il senso, una creatività che non necessariamente si collega con un procedimento artistico, quanto al movimento continuo dei processi mentali. Da qui ne consegue che imparando ad utilizzare sempre in modo creativo gli strumenti presenti nel nostro processo interiore, possiamo modificare significativamente la nostra esistenza. Questo monito all’ascensione creativa delle idee è ben espresso dal cavallo Pegaso, altra figura partorita da Medusa, emblema della capacità di movimento rigenerativo che non a caso, nella narrazione mitica, è capace, colpendo con il suo zoccolo il monte Elicona, di far sgorgare la fonte Ippocrene. L’acqua come simbolo di aspirazione alla conoscenza interiore che richiede movimento e a cui Pegaso, come cavallo alato, dona fecondità facendola fluire. Certamente le metafore sono utilizzate per esprimere più significati ma ciò che deve interessarci in un ottica interiore è quando sono funzionali ad influenzare i sensi e le emozioni. La costellazione di Pegaso, che s’intravede nel cielo, era si un bisogno degli antichi di scorgerne il mitico cavallo alato, ma anche la necessità di far pervenire ai posteri un’immagine che schiude ad una narrazione piena di contenuti, da tramandare alle generazioni future. La potente rappresentazione del bisogno di chi ci ha preceduto di trasmettere un’eredità in maniera considerevole. L’eccessiva focalizzazione delle menti ad uno scopo tende a recidere le radici dell’istinto le priva della loro funzione creativa, la figura di Crisaore, il gigante con la spada d’oro, il terzo elemento che la Gorgone porta alla luce, sembra essere lì a ricordare proprio il bisogno di trasmutazione nel corso dell’esistenza. Lo sviluppo di una capacità volta a modificare i nostri assunti, la capacità di separare quello che ci serve da ciò che va eliminato al fine di ricongiungere il corpo con l’anima. Il percorso è ora compiuto, il corpo di Medusa è divenuto un corpo parlante, si è spinto oltre la separazione tra oggetto e soggetto, tra dentro e fuori, ha superato le dicotomie e sviluppato la capacità di mettere in luce ciò che del corpo può parlare, ciò che fa vibrare l’esistenza stessa proiettandola in uno scenario nuovo. Il mondo della donna trasformata in mostro ci appare ora in tutta la sua fecondità. Deviare dal consueto per costruire il senso di una narrazione appagante e fortemente benefica, capace di porre in evidenza le domande che meritano di essere poste, così da ricondurre verso l’esperienza della creazione. La rinascita di un universo che esiste da sempre, in grado di funzionare attraverso le nostre riletture, in grado di offrire la possibilità ad ognuno di rifiorire alle trame partecipative del mondo. Come nel finale del racconto di Hugo Hofmannsthal, "La donna senz’ombra", dove uno dei protagonisti avendo imparato ad elaborare i propri tormenti, può finalmente lasciar sgorgare parole mai pronunciate, intense e piene di significato, di apertura ai bisogni profondi dell’esistenza: [...] sul suo petto le parole della maledizione erano state cancellate da tempo, sostituite da simboli e versi che esaltavano l’eterno mistero della concatenazione degli eventi. Benvenuti nel mondo di Medusa! Letture correlate:
1 Comment
Marinella
14/2/2020 17:26:58
É una storia meravigliosa quanto simbolismo ma quanta modernità nel mito. Da rifletterci a lungo...grazie.
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