Si fa festa perché l’amore è una promessa, non una garanzia: l’idea romantica ci ha illuso che sia una garanzia. L’amore vero invece festeggia la trasformazione della vita, passo dopo passo, in un cammino di scoperta di se stessi attraverso l’altro è insieme all’altro, e non a causa dell’altro. L’amore vero è una storia, l’amore romantico il sogno di una storia. Queste parole portano a riflettere su come l’amore sia figlio di un processo, il prodotto di una costruzione interiore. Spesso si chiede: ma allora la passione non esiste? Il fuggevole passaggio di un’attrazione regge nel tempo solo attraverso l’alimentazione di un sogno, l’altro come splendido indossatore dei nostri bisogni. Imparare l’arte di uno scambio, un confronto, implica andare verso una costruzione dove ciò che può veramente sorprenderci sta nel fatto che anche se stiamo con l’altro è condividiamo molti aspetti, non è detto che riusciamo ad essere intimi ed esprimere la nostra parte più oscura in modo comunicativo e lasciare che anche per l’altro sia possibile. Un amore che avanza nonostante la tempesta, resiste e procede, questa visione dell’amore richiede un allenamento fatto di piccoli passaggi, il modo per allontanare quell’illusione regressiva di un tu pronto solo all’accoglienza. Letture correlate:
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