Secondo una delle definizioni più lette, per stile di vita a livello psicologico s'intende: "[…] il modo di interpretare se stessi all'interno della realtà nella quale si è naturalmente inseriti, ossia la vita, considerata come insieme di fattori biotici e fattori abiotici. Si tratta di un concetto individuale, ossia variabile da persona a persona e conseguenza di numerosi fattori sociali come il complesso di inferiorità/superiorità, il senso di compensazione legato all'inadeguatezza sociale o alla forte competenza, la stima di sé stessi e la convinzione dei propri mezzi. I temi sociali rivestono un'importanza prioritaria nel concetto di stile di vita poiché i principali problemi dell'essere umano, incluso quello dell'appagamento dei bisogni individuali, si riflettono in problemi di relazione con gli altri, senza i quali l'uomo non può essere considerato nel suo insieme." Due aspetti determinano una variabile importante a livello individuale: i traumi infantili e le condizioni sociali. Le esperienze traumatiche infantili sono come un compagno invisibile che affianca l’esperienza individuale; la modificazione genetica, come tratto presente in tutti gli apparati cerebrali umani, viene direzionata verso la conservazione omeostatica così da poter controllare il rapporto con l’ambiente. Questo aspetto crea una disconnessione persistente che orienta a stili di vita sfavorevoli al benessere individuale. Le condizioni sociali, con il loro corollario di ansia e preoccupazione, rappresentano un altro elemento di disagio latente che orienta la visione di se stessi in rapporto al mondo. Il fatto che una massa consistente di individui sia cronicamente insicura circa il proprio futuro orienta fortemente le scelte personali fino a coincidere con la perdita del senso del futuro. Secondo uno studio relativo al mondo del lavoro, condotto da Gallup tra il 2011 e il 2012 in 142 Paesi, risulta che il 63 per cento è indifferente e il 23 per cento fortemente disinteressato. Si determina in questo modo la caduta d’interesse verso il presente, si è portati a vivere in un emergenza che diviene la norma, la psiche è costantemente “allarmata” e non è un caso che le manifestazioni connesse ai disturbi ansioso-depressivi presenti una curva in netta ascendenza. La monotonia delle mansioni, raramente associata ad elementi di gratificazione, tende a restringere fortemente l'orizzonte del desiderio. La caduta del piacere verso se stessi orienta verso stili di vita mediocri così da poter conservare le energie per 'reggere'. Diviene piuttosto difficile, in tali condizioni, rompere i circuiti corpo-mente, la disconnessione crea un'anestesia emotiva che garantisce un apparente equilibrio. Letture correlate:
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