 Renato Guttuso, “Uomo che mangia gli spaghetti”, 1956 (particolare) La medicina ci ricorda come il cibo sia il maggior farmaco esistente sul mercato. Orientarsi tra la babele di proposte riguardanti l’alimentazione non è cosa facile, risulta utile ricordare alcuni elementi cardine:
Il primo punto ci porta a considerare la relazione tra alimentazione ed invecchiamento come il risultato di un’interazione che porta ad alterare i sistemi di funzionamento biologici. Il secondo punto ci dice che tra le problematiche legate alla nutrizione una delle più importanti è quella dei depositi che gli alimenti creano nel complesso sistema di interazione biochimica. I cibi pro-infiammatori sono stabilmente presenti nell’universo sociale, costano meno e danno un godimento immediato e spesso non si ha una vera conoscenza dei danni che possono creare. Un esempio è dato dall’illusione in molti individui di assumere pochi zuccheri, elemento pro- infiammatorio per eccellenza, quando in moltissimi cibi anche di qualità, le etichette indicano la presenza di zuccheri nascosti utili per la conservazione del cibo. L’abitudine ad un alimentazione sbilanciata in favore degli zuccheri determina infiammazioni costanti di molti apparati con conseguente invecchiamento. Il terzo punto ci porta a considerare alcuni dati importanti: le patologie della nutrizione sono in netto aumento tra le varie quelle con più incidenza sono l’obesità, il diabete e l’osteoporosi. Secondo il Ministero della Salute esiste una correlazione diretta tra queste malattie e l’alimentazione. Non a caso oggi si tende a parlare di nutrigenomica cioè la relazione tra genetica e nutrizione. La psiche in determinate condizioni predilige alimenti con zuccheri a rapido assorbimento perché questo innesta circuiti di piacere momentaneo con conseguente appagamento. Ulteriore discorso è da porre sulla relazione tra ormoni e cibo. Gli alimenti con alto indice glicemico sono definiti anche estrogenici poiché l’alto tasso di zuccheri tende a stimolare i recettori ormonali degli estrogeni, spesso la poca comprensione dell’influenza che la nutrizione ha sugli ormoni indirizza verso stili di vita errati con conseguente abitudine della psiche a deviare dalla costruzione di desideri duraturi. Letture correlate:
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