STUDIO PANCALLO
  • Home
  • Anna Pancallo
  • Alfabetizzazione Emotiva
  • Mente Corpo
  • Trasformazione
  • Consulenze e Terapie
  • Disturbi Trattati
  • Testimonianze • Links
  • Libri consigliati
  • Dove • Contatti
    • Studio Pancallo Mantova
    • Studio Pancallo Treviso
  • News
  • Newsletter
  • Note legali e condizioni

Il linguaggio simbolico

25/5/2022

0 Comments

 
Sappiamo che oggi la sofferenza psichica si colloca tra le maggiori sofferenze contemporanee. Ogni epoca potremmo dire ha avuto le sue sofferenze ma, in quale modo si manifesta quella dell’oggi.
simboli, il linguaggio simbolico, Medusa, mito, Studio Pancallo, psicologia, psicoterapia
La sofferenza prevalente è quella legata alla solitudine, nonostante le situazioni nelle quali creare legami siano svariate. Possiamo ipotizzare, quindi, che le persone si sentono sole pur all’interno delle relazioni  e ciò avviene perché, tale scambio, mette in gioco solo alcune parti di se stessi: rimaniamo nella superficie delle cose.
Questo aspetto pone il problema di riuscire a creare uno scambio prima di tutto dentro se stessi, il sentimento di solitudine, poi, si crea dal non riuscire a sentirsi in connessione profonda con gli altri.

Una lontananza questa, che riguarda la propria natura vivente, ci rimanda allo specchio della nostra epoca, un epoca che crea smarrimento ed impone di essere continuamente in movimento al fine di interpretare un ambiente che aggredisce con i suoi modelli di riuscita. Il prezzo da pagare a questo adattamento, che richiede un bisogno costante di potere, è l’emersione di fragilità che si manifestano in svariate forme e si traducono in sofferenza; ciò si evidenzia laddove non si riesce più a reggere tale meccanismo esistenziale.

Inoltre,

“La medicalizzazione della vita induce una patologizzazione della sofferenza che ne muta la natura e la rende insopportabile.”
(M. Benasayag, Oltre le passioni tristi)


Allargando il campo di osservazione sulla nostra epoca, possiamo rintracciare un elemento fondamentale racchiuso nella visione dell’uomo occidentale: un uomo isolato, portato a rivolgere le domande solo a se stesso mentre, un tempo, le rivolgeva alle divinità.

La “morte di Dio” (Nietzsche), o l’assenza di aspetti mitologici, del divino appunto, mettono in risalto tutta la crisi del linguaggio simbolico, che non è più in grado di fornire elementi di riflessione e crescita all’uomo moderno.

Il narcisismo contemporaneo, crea un sostanziale ripiegamento sui propri punti di vista e chiude all’incanto del mondo. Anche l’arte, sismografo dell’anima, sembra risentire di questo problema: le forme non parlano più, il senso di stupore e magia viene sostituito da contenuti discorsivi.

La tendenza imperante nell’epoca della tecnica è quella di aprire sempre nuove strade evitando le chiusure delle cose, eludendo i riti di chiusura attraverso i quali i cicli si compiono per dare spazio all’apertura di altri, come le stagioni. Questa ciclicità non è più possibile laddove la prassi dominante appare quella di aprirsi sempre a un nuovo che avanza, al fine di sintonizzarsi con un movimento perpetuo che crea l’illusione di evolvere verso qualcosa.

In una realtà rigidamente determinata da contenuti misurabili matematicamente, si lascia poco spazio ad un linguaggio che fa uso di metafore, espressione che nomina una realtà per significarne un’altra: statistiche, rischi, profitti e costi, dominano la verità della nostra vita. La ricerca della competenza ha fatto si che gli individui non siano più importanti per la loro storia personale ma per la preparazione che hanno accumulato.

Nella metafora invece si esercita stabilmente il meccanismo della similarità per cui due cose che sono distanti nei contenuti non lo sono nella forma, laddove il significato non è pertinente può risultare efficace in quel contesto. Ad esempio potremmo dire che la vecchiaia è la sera, o che la sera è la vecchiaia del giorno, due soggetti diversi ma una forma simile, entrambe le frasi rendono bene il significato di ciò che si vuole comunicare pur non rifacendosi a contenuti oggettivi.

A cosa servono questo tipo di riflessioni?

Servono intanto a comprendere che la mancanza di allenamento al pensiero simbolico ha impoverito i contenuti delle nostre vite e che questo aspetto, massicciamente espresso dalla nostra società, ha finito per minare il contenuto vitale della relazione con noi stessi e con gli altri. 

Infatti, tornando all’uso della metafora, non si tratta semplicemente di spostare una parola sull’altra, quanto piuttosto di creare una nuova realtà linguistica in cui qualcosa del vecchio significato e qualcosa del nuovo significato permangono legati tra loro costituendo un nesso.

La psiche davanti ad una realtà scaturita da questo tipo di linguaggio si allena a cercare le connessioni possibili tra oggettivo e soggettivo, aprendo lo sguardo ad una visione diversa, apparentemente indecifrabile, poi via via sempre più consona al senso di ciò che siamo nel mondo.

Se il pensiero simbolico ci consente di esprimere la realtà attraverso i simboli, ci fornisce anche le chiavi per una visione della realtà medesima più ampia. L’accostamento di concetti apparentemente lontani costringe la mente ad un esercizio che la obbliga a staccarsi dal mettere le cose assieme senza assimilarle, difatti attraverso il simbolico, passa quell’informazione non codificata razionalmente che può diventare un nuovo elemento di conoscenza.

Passiamo dunque a definire i modi attraverso cui il simbolico si manifesta:

1. Astrazione
Questa capacità ha rappresentato una svolta evolutiva nell’utilizzo della mente. A questo processo sono collegate alcune delle manifestazioni dell’intelligenza umana come il linguaggio, la matematica, l’arte e la spiritualità. Le prime rappresentazioni risalgono al paleolitico, ma alcuni reperti mostrano che l’uomo era pervenuto a tale capacità rappresentativa molto prima. Nel paleolitico appaiono le rappresentazioni delle Dee Madri, e successivamente il simbolo del Dio Serpente attorno al quale venivano eseguiti riti sciamanici. La spiritualità era coltivata attraverso la sepoltura del defunto, già consuetudine dei Neanderthal. L’avvento della modernità comportamentale si fa coincidere con la comparsa del pensiero simbolico, circa 50.000 anni fa in Europa, ciò che ha caratterizzato la radicale differenza tra l’uomo e le altre specie viventi.

“Nel pensiero simbolico l’oggetto perde le sue caratteristiche individuali per trasformarsi in una
rappresentazione che contiene, si potrebbe dire, schematicamente tutte le possibili variazioni dell’oggetto. Questo processo permette di dedurre, da una immagine complessa, tutte le parti che la compongono, l’uso che se ne può fare, le trasformazioni indotte dalle variazioni di spazio e tempo.”

(R. Lucioni, “Lo sviluppo del pensiero”)


2. Capacità Sistemica dei Simboli
I simboli funzionano in modo ampio, cioè non rimandano solo ad altre cose ma sono interdipendenti tra di loro. Questo fa si che un simbolo si associ ad un’altro simbolo creando significato  attraverso una relazione sistemica presente nel soggetto, la cui interpretazione è data dalla modalità che il soggetto stesso ha acquisito e i dati interpretativi  scaturiscono dal mondo esperenziale della persona.

Non a caso il “Metodo delle Libere Associazioni” ideato da Freud, rappresentava una modalità di utilizzo-ripristino del simbolico nel soggetto, poiché il paziente veniva sollecitato ad associare una parola, o un evento, a qualcosa e poi via via a qualcos’altro, così da favorire una presa di coscienza del proprio mondo interiore, il materiale emerso veniva poi utilizzato dall’analista per favorire un contatto con l’inconscio.

3. Disegno
Il disegnare prende forma da un immagine visiva che per poter essere veicolata ha bisogno di rifarsi ad un oggetto interiorizzato, cioè ricostruito a livello interno. A questo processo concorre il Pensiero Simbolico tramite l’uso delle figure che possono rappresentare anche qualcos’altro. L’arte rappresenta una delle massime espressioni del simbolico.

4. Immagini Mentali
Le Immagini Mentali hanno delle proprietà derivanti dal Pensiero Simbolico, e sono grandi catalizzatori di energia. Sono considerate la via regia di esplorazione dell’inconscio. Jung le considerava dei simboli individuali collegati alla vita del paziente, inoltre alcune immagini mitiche nascoste nell’inconscio collettivo rappresentavano delle immagini archetipiche su cui l’umanità aveva plasmato la propria coscienza. Jung ne aveva individuate dodici: l’Innocente, l’Orfano, il Guerriero, l’Angelo Custode, l’Amante, il Cercatore, il Distruttore, il Creatore, il Sovrano, il Mago, il Saggio e il Folle.

“L'immaginazione non è, quindi, l'osservazione della realtà, ma permette, piuttosto, un mezzo di adattamento alla realtà… Solo con lo sviluppo del processo immaginativo, la capacità di creare una rappresentazione mentale dell’oggetto assente, il bambino progredisce dalla risposta immediata senso-motorio-affettiva sincretistica (cioè mescolata) alla risposta concettualizzata astratta e ritardata che è caratteristicamente umana”.
(D. Beres, “Int’l Journal of Psych Analysis”, XLI, 327,1960)


5. Evocazione Verbale di Eventi non presenti
Il potere evocativo delle immagini sta nella loro capacità di mettersi in contatto con l’inconscio di ognuno. Difatti allo stimolo evocato dall’immagine la psiche risponde facendo affiorare eventi e situazioni che vengono verbalizzate dal soggetto. L’immagine cambia il punto di vista su ciò che si è vissuto poiché la verbalizzazione aiuta a collegare l’immagine al sentimento che si prova nel qui e ora, ritraducendo aspetti della vita del soggetto. Le immagini permettono di viaggiare nei ricordi, riattraversarli e portarli con se con un nuovo assetto. Le immagini si collegano tra di loro creando la trama della nostra storia rimandando a dei vissuti presenti nel soggetto.

Perché è importante considerare tali caratteristiche del linguaggio simbolico?

La ragione principale sta nel fatto che sono da considerare come un’anticipazione del futuro, e da ciò scaturisce un forte impatto sulla qualità delle nostre vite. L’utilizzo del simbolico attraverso una modalità più esperta garantisce una guida migliore per la mente.

Damasio, uno dei più accreditati studiosi di neuroscienze, dice proprio questo al riguardo:

“Le cose che ci auguriamo nel futuro e il modo in cui affrontiamo la vita che ci aspetta dipendono da com’è stato vissuto il passato; e non solo in termini oggettivi verificabili nei fatti, ma anche nella esperienza o nella ricostruzione dei dati oggettivi nei propri ricordi. [...] Come e cosa creiamo culturalmente, e come reagiamo a fenomeni culturali, dipende dai trucchi dei nostri ricordi imperfetti manipolati dai sentimenti.”
(A. Damasio, “Lo strano ordine delle cose)


Padroneggiare dunque questa forma “imperfetta” della mente è una strada per poter usufruire di uno strumento espressivo capace di sostenere la nostra esistenza.

Letture correlate:​
  • ​Introduzione alla forza del pensiero magico
  • Il Parto di Medusa: articolazioni e meccanismi profondi della psiche
  • Trasformazione
0 Comments

Your comment will be posted after it is approved.


Leave a Reply.

    NEWS

    CONDIZIONI D'USO
    Privacy Policy
    Foto

    STUDIO PANCALLO

    La Dr.ssa Anna Pancallo, psicologa-psicoterapeuta è iscritta all’Albo Regionale Veneto, è specializzata in Psicoterapia della Gestalt, titolo conseguito presso la Fondazione Italiana Gestalt di Roma.

 Svolge l’attività dal 1993 e opera negli studi di Treviso e Mantova.

    Feed RSS


    Categories

    Tutti
    Alfabetizzazione Emotiva
    Arte
    Audio
    Comunicazione
    Corsi
    Disturbi Trattati
    Epigenetica
    Film
    Gestalt
    Hotel Negresco
    Il Mito Di Medusa
    Informazioni
    Jung
    La Voce Dell'anima
    Libri
    Medicina Antiaging
    Medicina Funzionale
    Medicina Funzionale Metabolica
    Mente Corpo
    Narrazione Corporea
    Nutrigenetica
    Nutrigenomica
    Ombra
    Suggestioni
    Terapie
    Testimonianze
    Trasformazione
    Video


    Immagine
    Scopri Medusa
    Immagine
    Alfabetizzazione Emotiva
    Immagine
    I gruppi "Mente e Corpo"

    disturbi trattati
    terapie
    consulenze

    Archives

    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015


NOTE LEGALI e CONDIZIONI DI UTILIZZO
I termini e le condizioni di utilizzo del sito web si applicano nel momento di accesso e/o utilizzo di questo sito web. Per saperne di più leggi la pagina note legali e condizioni di utilizzo del sito.
PRIVACY e RETARGETING
Questo sito web usa Google Analytics per l'analisi delle visite e del traffico, inoltre utilizza il pixel di tracciamento di Facebook per fare retargeting. Per saperne di più leggi la PRIVACY POLICY.

La Dr.ssa Anna Pancallo,  psicologa psicoterapeuta iscritta all'Albo Regionale Veneto, è specializzata in Psicoterapia della Gestalt, titolo conseguito presso la Fondazione Italiana Gestalt di Roma. Svolge l'attività dal 1993 e opera negli studi di Treviso e Mantova.
STUDIO PANCALLO © tutti i diritti riservati  - P.IVA 03025930268 - Termini e condizioni - Privacy Policy - Cookie Policy - Nicola Giuliato Web Marketing
  • Home
  • Anna Pancallo
  • Alfabetizzazione Emotiva
  • Mente Corpo
  • Trasformazione
  • Consulenze e Terapie
  • Disturbi Trattati
  • Testimonianze • Links
  • Libri consigliati
  • Dove • Contatti
    • Studio Pancallo Mantova
    • Studio Pancallo Treviso
  • News
  • Newsletter
  • Note legali e condizioni