Pandemia, ansia e incertezza del futuro

Noi ora abbiamo un compito importante. Dobbiamo frenare l’isteria di questo mondo. È assurdo alimentarla. Dobbiamo affermare con fermezza le nostre verità senza esporle al giudizio dell’attimo. Dobbiamo dare fiducia agli anonimi e agli sconosciuti. Andare a scuola dai silenziosi, dagli appartati. La politica e la comunità hanno senso se ci fidiamo degli altri, se non pensiamo che sia tutto un imbroglio.
(F. Arminio, Manifesto della Terza Medicina)

Questa riflessione ci porta lontano, come una leggera brezza che suggerisce di guardare alla rottura di un equilibrio come qualcosa che va contrastato ma anche compreso.

Le reazioni a più livelli che la pandemia ha scatenato suggeriscono di prendere in considerazione alcuni aspetti:

1. dare un valore alla paura allenando il coraggio di esistere. L’esperienza apre a considerare come la soluzione ai problemi umani possa non risultare immediata.
2. Il futuro è il risultato di un presente che deve essere vissuto ma non finalizzato interamente all’attimo, come un istantanea. Questo apre la mente al riconoscimento dei propri errori di valutazione.
   
   

E se considerassimo la rottura dell’equilibrio sorta in seguito alla pandemia come un modo per reinterpretare il mondo?

Sebbene la realtà del pericolo è presente nell’esperienza umana per tutta la vita, le nostre difese psicologiche ci aiutano a fronteggiarlo. Spesso il pericolo, si rivela un tempo giusto per fronteggiare i propri demoni e apprendere nuovi modi di essere.

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