La terapia deve tener conto del fatto che, come sistemi complessi, abbiamo bisogno di facilitare l'interazione flessibile tra le reti operative della mente. Nell'ambito della relativa cornice culturale e della posizione socioeconomica, la psicoterapia nel ventunesimo secolo deve affrontare l’interazione di più sistemi interattivi riguardanti il funzionamento. Da quando cento anni fa il teologo e paleontologo Pierre Theilard de Chardin scrisse “The Phenomenon of Man”, siamo arrivati ad un punto di evoluzione in cui possiamo maggiormente comprendere la complessità delle menti e le loro interrelazioni con l’esterno, come pure la complessa articolazione di più livelli all’interno. Oggi siamo in grado di offrire aiuto alle persone, la cui psiche lavora poco in accordo con i loro bisogni, in un modo molto più integrato di prima. La pratica della psicoterapia può essere vista come un ponte di collegamento con ciò che in precedenza era stato suddiviso in compartimenti e, anche se i cicli di feedback all'interno del continuum del gene mente-cervello continueranno ad essere articolati negli anni a venire, così da poter offrire una psicoterapia integrata del ventunesimo secolo, possiamo oggi, grazie a questa visone olistica, ragionare sul cibo come elemento nutrizionale cardine piuttosto che come oggetto. La visione consumistica del cibo porta a produrre modalità di tipo ansiogeno, spesso non collegate ad un sistema di vita inadeguato, poiché sottovaluta i propri bisogni nutrizionali più profondi. Dalla metà degli anni ‘90 la gamma di sintomi associati alla depressione e all’infiammazione cronica silente sono stati definiti “comportamento di malattia” (R. Dantzer, “Inflammation associated depression: evidence, mechanisms and implications”) perché coloro che ne sono afflitti si comportano come se fossero malati manifestando squilibri nutrizionali, disturbi del sonno e della cognizione. Il ruolo delle citochine infiammatorie sulle manifestazioni ansiogeno depressive è tutt’ora elemento di indagine ma potrebbe aprire nuove strade per affrontare il ruolo centrale che l’infiammazione ha nel nostro funzionamento anche come elemento indebolente del sistema immunitario. La recente pandemia ha scosso le nostre certezze ma sta aprendoci a delle riflessioni maggiormente attente circa il sistema di reazione individuale di ognuno con conseguenti domande importanti. Come mai non tutti reagiscono nel medesimo modo al virus? Quale ruolo potrebbe rivestire il grado di infiammazione individuale rispetto alla cosiddetta “tempesta citochinica” messa in moto dal virus SarsCov2? Inoltre, lo stress acuto indotto dalla pandemia porta a dover conciliare dinamiche opposte, che divengono particolarmente stridenti quando la società si trova in fase emergenziale, un riflesso di un’organizzazione di vita articolata che spesso porta a far scaturire nel singolo esigenze non facilmente adattabili. Gli individui che reagiscono meglio si sforzano maggiormente di trovare punti di convergenza circa i propri stati d’animo,tendono a cercare un punto di equilibrio tra vissuti diversi. Questo passaggio implica una maggiore flessibilità che se esercitata, facilita comportamenti soddisfacenti. È difficile sviluppare la motivazione a cambiare perché le persone si sentono tipicamente peggio prima di sentirsi meglio, questo è un dato piuttosto tralasciato nelle descrizioni sul cambiamento, ma allenarsi a conciliare le sensazioni diverse che albergano dentro, stare nella confusione scaturita dal cercare una motivazione interiore alla trasformazione, sono passaggi fondamentali per una reale possibilità evolutiva. Il Natale 2021 può rappresentare un momento per soffermarsi su questi aspetti profondi, un modo per aprire al futuro in una nuova chiave, poiché i grandi momenti di passaggio della storia sociale proiettano verso un tempo senza tempo, in cui l’ascolto di se assume un ruolo centrale. Come ebbe a dire Jung: “Chi guarda fuori sogna,chi guarda dentro si desta.”.
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NEWSSTUDIO PANCALLOLa Dr.ssa Anna Pancallo, psicologa-psicoterapeuta è iscritta all’Albo Regionale Veneto, è specializzata in Psicoterapia della Gestalt, titolo conseguito presso la Fondazione Italiana Gestalt di Roma. Svolge l’attività dal 1993 e opera negli studi di Treviso e Mantova. Categories
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Marzo 2023
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