L’accelerazione dei sistemi di comunicazione marca una sostanziale differenza con i meccanismi sociali del passato, l’incredibile progresso dei mezzi di comunicazione ha senza dubbio contributo a creare una consapevolezza maggiore sullo stato delle cose. Tuttavia questa straordinaria velocità informativa va a discapito di un sapere costruito sulla consultazione diretta e sul confronto, elementi atti ad allenare la capacità di accogliere le divergenze rispetto alle opinioni altrui. La velocità informativa sottrae tempo alla riflessione e dunque alla metabolizzazione dell’esperienza. Un riverbero di questo possiamo vederlo nel diffuso senso di ansia che accompagna l’universo sociale. Inoltre l’utilizzo frequente degli smartphone, di cui abbiamo peraltro necessità, alimenta l’illusione di avere il mondo a portata di mano, di riuscire a tradurlo senza sforzo. Sul piano più strettamente corporeo il riflesso ansiogeno si codifica attraverso l’innalzamento delle sindromi metaboliche. Meccanismo che il corpo mette in atto per segnalare uno squilibrio del metabolismo dei grassi e degli zuccheri che non si riescono a smaltire in modo efficace, e di cui soffre oltre il 35 % degli ultra cinquantenni nei paesi sviluppati. Un segnale di bisogno compensatorio che nel lungo tempo reca squilibri sulla biologia individuale. Una complessità di fattori concorre alla straordinaria diffusione di meccanismi atti a nutrire una malattia silente, la quale sembra essere la risposta ad elementi di squilibrio che vengono normalizzati nel vivere quotidiano, per i meccanismi psicologici correlati all’ansia e per un’abitudine a creare distanza dalla difficoltà. Questa situazione è sottolineata anche dalla visione medica quando cerca di porre l’accento sul fatto che … “… esiste una prevenzione globale relativamente semplice e unica, e che interventi efficaci nelle abitudini di vita, ma anche farmacologici in campo metabolico e cardiovascolare, hanno effetti che si estendono anche in altri settori della salute. […]” (Dr. U. Valentini, Pres. AMD - Associazione Medici Metabolici) Tenere in considerazione questo tipo di difficoltà aiuta a riconsiderare le sindromi ansiose e il loro riverbero sul tessuto sociale.
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