Nella società contemporanea occidentale, la cultura della perfezione ha dato vita a un ambiente che non tollera debolezze o aspetti non conformi al modello ideale. Questo approccio, che si riflette sia nella sfera individuale che in quella collettiva, ha gravi implicazioni sociali ed economiche. La prevalente iperfocalizzazione sulla produzione ed il consumo, che sia di beni materiali o di immagini di perfezione, ha generato un contesto in cui l'accettazione dell'imperfezione diventa una sfida significativa. Questo influisce sulla percezione individuale di sé e permea i media, i governi e la cultura popolare, contribuendo a una narrazione di violenza e competitività; una modalità che si è man mano impadronita della dimensione sociale poiché esiste una continua risposta da dare al sistema produttivo che rende normale la distanza da altre parti di sé.
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“Coco”, il film d'animazione della Disney-Pixar, offre un'opportunità unica per esplorare numerosi aspetti psicologici, in particolare quelli legati alla morte, al dolore e alla mancanza di una visione polare del mondo in un'epoca fortemente caratterizzata dall'individualismo narcisistico. Questi temi, centrali nel film "Coco", s’intrecciano con alcune idee del filosofo Byung-Chul Han esposte nel suo libro "La società senza dolore", esprimendosi però in un piano meno esplicito, più poetico, indiretto, ma ugualmente efficace.
La dieta Blue Zones è diventata una sorta di fenomeno su Netflix, con l'attenzione che si concentra non solo sulla longevità, ma anche sul benessere mentale ed emotivo delle persone che adottano questo stile di vita alimentare. Oltre alle considerazioni fisiche esiste un profondo legame psicologico da esplorare, che anche la serie televisiva ed il libri ispirano. Questo approfondimento sulle Blue Zones ci da l’opportunità di riflettere su come non sia strettamente necessario copiare un modello, non interamente replicabile peraltro, quanto riuscire a riconoscere cosa ci porta a tenerci lontani da aspetti maggiormente benefici; comprendere ad esempio che la difficoltà a modificare l’alimentazione è correlata alla tendenza ad uscire da se stessi.
«Ho tante cose da dire! Quasi direi da salvare: tutta la tragica bellezza di ciò che è passato in noi e vicino a noi, cose che io sola sento di aver visto e sentito fino alla sofferenza e che assolutamente non devono morire. ‘Rapisci la luce dalle fauci del serpente’...» (C. Campo, Gli Imperdonabili, Ed. Adelphi, 1987) Nella serie di approfondimenti dedicati al simbolo della bisaccia di Perseo (trovate alla fine di questo testo i link relativi), abbiamo iniziato la nostra riflessione illustrando la problematica dell’uomo moderno, alimentata dalla ricerca di una produttività continua che apre le porte al narcisismo.
Percorsi di narrazione corporea. Tra corporeità ed integrità: l’utilizzo del bracing funzionale29/9/2023 La plasticità neuronale, partendo dagli approfondimenti dello psicologo William James, successivamente elaborati da numerosi studiosi, è un aspetto del nostro funzionamento in grado di consentire qualità di vita negli anni. La plasticità neuronale sostiene il declino dei processi di funzionamento grazie alle caratteristiche di “plasticità funzionale compensatoria”, in grado di riorganizzare nuove risorse cognitive. Uno studio pubblicato su Agin Society, ci piega come persone con un grado di conoscenza maggiore possano sostenere con più efficacia i danni dovuti all’età. La spiegazione più probabile sta nel fatto che la maggiore conoscenza aumenta la plasticità del cervello così da favorire migliore stabilità rispetto ai processi d’invecchiamento. Dato che la psicoterapia alimenta un ambiente socio-emotivo più sviluppato, si può presumere che tutto questo dia vita a cervelli maggiormente resilienti.
“La capacità di amare, di investire nella vita, di creare e realizzare i nostri sogni è in dialogo costante con la nostra capacità di cercare le verità emotive, di tollerare il dolore e di affrontare il lutto.” (G. Atlas, L’eredità emotiva, Raffaello Cortina Editore, 2022) Le esperienze fanno da contraltare alle emozioni, ed in particolare ad alcuni specifici passaggi emotivi dello sviluppo di una persona che fungono da pilastri della nostra ossatura interiore.
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