È possibile intervenire nei processi di invecchiamento e decadimento fisico, migliorare la propria condizione corpo-mente e, di conseguenza, la qualità della propria vita? Sì! Il tipo di attività fisica che si svolge, come ci si nutre, come gestiamo lo stress e la qualità del sonno, in poche parole lo stile di vita che adottiamo, influiscono sui processi che possono provocare infiammazioni croniche, l'inflammaging, e causare un precoce invecchiamento biologico o influire sull'insorgenza di malattie croniche croniche, cardiache, neurodegenerative e oncologiche. Il diabete è la patologia infiammatoria per eccellenza dove a provocare l'infiammazione è la resistenza all'insulina, che può portare problemi alla vista o alla deambulazione. Gli aborti ricorrenti possono essere legati a processi di infiammazione cronica lo stesso dicasi delle patologie vascolari, l’aterosclerosi, i sintomi a livello del sistema nervoso, la sintomatologia ansioso-depressiva, fino alle sensazioni di confusione al risveglio e le idee poco chiare. Il ruolo dell'inflammaging Il termine inflammaging è stato coniato nel 2000 da Claudio Franceschi, uno studioso dei meccanismi dell’invecchiamento presso l’Università di Bologna che negli anni ’90 ha condotto una serie di ricerche sull’evoluzione dei meccanismi immunitari e lo stress su invertebrati e mammiferi. In meno di vent’anni numerosi studi scientifici dedicati alla teoria dell’inflammaging hanno messo in stretta connessione l'invecchiamento con la malattia cronica. I complessi processi biologici in gioco influiscono sulla rapidità con cui ciascuno di noi invecchia e si ammala. Ogni organismo lo fa a suo modo e l’età anagrafica non sempre corrisponde a quella biologica. Anzi possiamo dire che ci sono un'età biologica e una anagrafica, che non sempre coincidono. Alla base delle raccomandazioni dei medici c'è la volontà di controllare i processi d'invecchiamento e il non favorire l'insorgenza di molte patologie. Perché l’ inflammaging si sviluppa nel nostro corpo? L’inflammaging sembra essere un deterioramento progressivo della risposta fisiologica che il corpo mette in atto quando deve eliminare i suoi stessi “rifiuti cellulari”. Quando una cellula è stressata, danneggiata o muore, le molecole normalmente conservate in compartimenti isolati (organelli citoplasmatici all’interno della cellula) vengono liberate. Si attiva così una reazione difensiva. Questo meccanismo fisiologico di difesa è presente sia nei giovani che negli anziani e si attiva per proteggere i tessuti dai "rifiuti" auto-prodotti. Ma con il passare degli anni diventa patologico e si trasforma in uno stato infiammatorio cronico e persistente che diviene un fattore di rischio significativo per la salute come abbiamo visto. L'equilibrio per la longevità Gli studi condotti e coordinati dal dottor Franceschi sulle persone di cento anni hanno evidenziato che chi vive più a lungo presenta alti livelli di molecole che supportano l’infiammazione cronica, ma allo stesso tempo anche di molecole che la contrastano. Se ne deduce che il segreto della longevità non starebbe quindi nell’assenza di infiammazione, ma nella capacità intrinseca dell’individuo di mantenere il corretto equilibrio tra inflammaging e anti-inflammaging. Cosa puoi fare per migliorare il tuo stile di vita e di conseguenza lo stato psico-fisico-biologico del tuo corpo prima di rivolgerti ad uno specialista? 1) Praticare con costanza una moderata attività fisica Le attività aerobiche sono quelle fortemente consigliate. Il nuoto, la camminata a passo svelto, la bicicletta, come tutti quegli esercizi che fanno aumentare i battiti del cuore. Il consiglio è di fare 30 minuti al giorno possibilmente all'aria aperta per aumentare l'ossigenazione. Un'attività maggiore, più intensa o eccessiva porta ad una maggiore ossidazione delle cellule, quindi all'invecchiamento. In ogni caso ogni esercizio fisico dovrebbe essere calibrato sul singolo in modo da tenere conto del suo funzionamento del momento. Ricordiamo anche che l'aspetto giocoso o sociale del movimento permette di ridurre il cortisolo, l'ormone dello stress, che ha un ruolo decisivo nelle infiammazioni (vedi punto 4). 2) Mangiare i cibi giusti Esistono alimenti che aumentano lo stato infiammatorio e altri che invece sono utili a ridurlo. Oltre al cibo utile a contrastare lo stress come salmone, tonno, agrumi, spinaci, semi di zucca, noci brasiliane, carciofi, cereali integrali, tè nero e verde, si può prendere in considerazione anche i consigli della Nutrizione Cellulare (leggi l'articolo). In ogni caso sono fondamentali:
3) Controllare e diminuire il livello di stress Nei processi infiammatori un ruolo chiave è giocato dal cortisolo, l'ormone dello stress. Il suo compito è importante per far fronte alle infiammazioni però in caso di stato infiammatorio cronico e costante la sua presenza diventa negativa per l'organismo. Oltre a mangiare il cibo giusto come sopra consigliato è importante trovare il modo di rilassarsi. Gli studi dicono che le discipline meditative, come Tai Chi Chuan e Yoga, o "ginnastiche dolci" come il Body Rolling e il Pilates, aiutano moltissimo ad abbassare i livelli di infiammazione. In particolare nel Body Rolling il lavoro sul corpo ne migliora l’elasticità. Una delle conseguenze dell’infiammazione è la rigidità corporea, la quale si impadronisce lentamente del corpo fino a divenire normale per l’individuo. Il lavoro di stimolazione delle ossa e dei tendini attraverso le palle in uso nello Yamuna Body Rolling rappresentano uno strumento di grande efficacia per contrastare le infiammazioni silenti (vedi articolo su Yamuna Body Rolling). Un ruolo molto importante per contrastare lo stress è giocato anche dalla respirazione. Il lavoro sulla respirazione addominale, l’apprendimento e gestione della medesima, rappresentano un elemento molto efficace per la gestione di ansia e stress. Suggeriamo a tal proposito un libro molto interessante: "Guarire" di David Servant Scheiber, un ricercatore che ha effettuato molti studi sui collegamenti corpo-mente in relazione allo stress. Per concludere possiamo dire che anche le attività che ci fanno sentire bene e ci piacciono hanno un effetto benefico: cantare, ascoltare musica, suonare uno strumento, stare coi propri figli. Non dimentichiamo anche le iniezioni di curiosità, socialità, di gioia e serenità. Sono prescritti e altamente consigliati sorrisi, abbracci e carezze. 4) Non trascurare il sonno Alti livelli di cortisolo sono presenti nelle persone che non hanno un'adeguata fase di recupero e riposo. Questi soggetti sono sempre in stress ossidativo e inflammaging che conducono a conseguenze negative. È importantissimo prendere in considerazione che lo stress mentale si traduce nel corpo alimentando in modo costante un basso grado di infiammazione silente. All’interno di questa visione il sintomo conclamato è il risultato di un percorso che silenziosamente si fa strada dentro l’individuo in modo apparentemente asintomatico. Le pratiche proposte aumentano in ognuno il livello di consapevolezza della diade corpo-mente favorendo la presa di coscienza del proprio reale stato di funzionamento. Bibliografia
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