Le ricerche nel campo della longevità segnalano, da angolazioni differenti, come il consumo di zuccheri possa risultare problematico per l’individuo. Le molecole di zucchero alimentano fattori pro-infiammatori che si depositano nell’organismo alterando i sistemi di funzionamento ed alimentando la cosiddetta infiammazione silente, il principale meccanismo di senescenza, che determina la finitudine dell’essere umano.
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Alcuni quesiti si pongono all’interno dell’incessante scambio corpo-mente. Uno di questi riguarda il cambiamento del corpo nel corso dei secoli dove, la progressiva industrializzazione della società, culminata nella moderna era della tecnica, ha portato il corpo a venire progressivamente percepito come un oggetto. La “gestione sana” del corpo ricalca molto questa visione che, invece, risulta molto più complessa sul piano esperenziale.
Può sembrare una argomentazione scontata parlare di movimento in merito ad un percorso che propone un’attività corporea, in realtà una visione più approfondita del muoversi rappresenta una riflessione molto utile ai fini di un dialogo corpo-mente. Partiamo da un concetto iniziale: il corpo nel momento in cui si muove lo fa sempre in rapporto a qualcosa, e questo qualcosa è da intendersi come qualcosa di esterno e d’interno.
David Sinclair è un biologo di Sydney che ha conseguito la laurea in scienze e il dottorato di ricerca presso l'Università australiana del Nuovo Galles del Sud (NSW). Ora è professore nel Dipartimento di Genetica e co-direttore del Paul F. Glenn Center for the Biology of Aging presso la Harvard Medical School. Ha anche un laboratorio nella sua alma mater UNSW. Il suo lavoro si concentra sull'invecchiamento umano e su come rallentarlo o addirittura fermarlo. Ciò include lo studio di molecole come il resveratrolo, il dinucleotide di nicotinamide adenina (NAD) e proteine come le sirtuine, che hanno tutte un ruolo negli aspetti di longevità.
“Il corpo resta l’ancora, la sola in grado di fissare il soggetto a una certezza, naturalmente ancora provvisoria ma attraverso la quale può riunirsi ad una sensibilità comune, incontrare gli altri, partecipare al flusso dei segni e sentirsi in contatto con una società in cui regna l’incertezza.” (D. Le Breton) Spesso facciamo l’errore di vedere l’attività fisica come qualcosa a cui ricorrere per dimagrire o puramente per fattori estetici. Questa visione porta ad estenuanti ed interminabili allenamenti di corsa, o ginnastica aerobica in palestra, con conseguenti effetti controproducenti.
“Il corpo conserva le tracce se la memoria del trauma è codificata nelle emozioni sconvolgenti e di crepacuore, nei disturbi autoimmuni e nei problemi muscolo-scheletrici, e se la comunicazione viscere/cervello/mente è la via maestra per la regolazione emotiva, ciò richiede un radicale mutamento nel nostro modo di concepire la terapia.”
(B. Van del Kolk “Il corpo accusa il colpo) Nell’intraprendere un percorso di narrazione corporea è importante approfondire il concetto di postura intesa come posizionamento del nostro corpo nello spazio che occupa quotidianamente. |
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