Il Parto di Medusa che dalla testa partorisce le tre figure mitiche: Anfesibena (il serpente a due teste), Crisaore (il gigante con la spada d’oro) e Pegaso (il cavallo alato) ci guida verso alcune acquisizioni svelandoci meccanismi profondi della psiche e loro articolazioni. Quali considerazioni rimangono da fare?
Una piccola carrellata dei temi sarà utile per un maggiore immagine d’insieme. Siamo partiti da un concetto di base: la rottura dell’equilibrio tra Pensiero Logico e Pensiero Simbolico nel secolo scorso, ha dato il via ad una serie di problematiche che si sono strutturate in seno alla società con profondi riflessi sulle nostre vite.
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La legge di similarità e quella di contatto dominano il funzionamento del pensiero magico. . Con la prima si vuole intendere che un evento simile si associa ad un altro affine, l’altra riconosce come le situazioni che sono state in relazione tra loro, messe in moto da un determinato accadimento, continuano a creare collegamenti a distanza dando origine a nessi significativi per la vita degli individui.
Le storie controverse e imprevedibili della scienza saranno ciò che ci confonde nel capire il mondo?28/10/2021 “Quando abbiamo smesso di capire il mondo”, del giovane autore Benjamin Labatut, è un testo ricco di aromi e colori, di atomi e scoperte scientifiche. Come l'odore di mandorla dolce che emette il cianuro, quel veleno che gli alti capi del Reich “gustarono” quando stavano per essere soggiogati dalla sconfitta.
Il racconto di Perseo e Medusa attraverso l’episodio dello scudo/specchio, riporta ad una riflessione sul come dirigere i nostri vissuti circa le difficoltà presenti negli scambi umani. Il mostro Medusa e lo sguardo che pietrifica, rappresentano una metafora di ciò che non si riesce a metabolizzare dentro se stessi spostandolo sull’altro, una riflessione posta dal Mito che apre sempre a delle domande.
“Si sta vicini per fare miracoli, non per ripetere il mondo che già c’è, che già siamo.” (F. Arminio, “Resteranno i canti”) Bisogna riportarsi alla sacralità del parto, ad un’esperienza che non ha come fine quello di determinare l’efficienza delle proprie individualità, ma quella di riscoprire attraverso il travaglio il bisogno di tenerezza che pervade la nostra interiorità.
“Infine sono venuto al mondo. È successo da poco. Non ho capito come. Non era sicuro che potesse accadere. Ma se mi sfiorate una gamba sento cosa hanno da dirsi stelle molto lontane. Se mi puntate un dito sul petto sento il buio senza colpa che pascola nell’universo. Se mi abbandonate io passeggio sull’orlo del vostro silenzio. Guardo. Scrivo. Festeggio ogni giorno l’arrivo nel mondo.” (F. Arminio, “Resteranno i Canti”) La materialità e la leggerezza riportano sempre ad una dimensione duale. La difficoltà di coniugare aspetti concreti senza privarli di contenuti che allarghino il nostro orizzonte di senso è ovunque palpabile. Cerchiamo discipline che ci svelino le migliori strade da seguire e nel tempo fatichiamo a dare un volto utile a esperienze o apprendimenti che abbiamo già attraversato.
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